12 Novembre 2021
La scritta choc
Ancora un riferimento ai campi di concentramento nazisti da parte dei no green pass. Stavolta in un pub a Iseo, in provincia di Brescia. La scritta choc "Il green pass rende liberi since 1940" campeggiava nell'ingresso del birrificio Lakehop. Dopo le prime segnalazioni la polizia si è recata sul luogo e ha fatto rimuovere il cartello. Parole che rimandano direttamente a quel "arbeit macht frei" posto all'ingresso di diversi lager nazisti durante il regime hitleriano.
Sono stati tanti i messaggi d'indignazione giunti in queste ore a Francesco Marangoni, titolare del pub. In un lungo post su Facebook ha spiegato che si trattava di una goliardata, fatta per mettere in guardia dalle degenerazioni autoritarie che la lotta contro il covid stava prendendo.
Parole confermate anche all'Ansa. Raggiunto telefonicamente ha allo stesso modo spiegato che si è trattato di "una goliardata provocatoria, non era mio intento offendere nessuno e anzi se l'ho fatto chiedo scusa in ginocchio perché quella non voleva essere una scritta nazista e fascista come hanno detto. Nel mio locale faccio i controlli sul Green pass e i miei dipendenti sono vaccinati, a causa di questa polemica ho ricevuto molte minacce via social"
Al sindaco d'Iseo Marco Ghitti, però, le parole del gestore non sembrano bastare: "Sarà anche stato un atto di goliardia come dice il titolare del pub, ma non andava fatto e va punito e condannato perché non possiamo far passare nessun minimo segnale". E ancora commentando le sanzioni che l'amministrazione intende comminare a Marangoni: "Questo è un periodo di tensione sociale molto alta per cui anche i richiami a un'ideologia che la storia ha cancellato vanno evitati e sanzionati in modo duro"
Quello d'Iseo è solamente l'ultimo di una lunga serie di riferimenti al nazismo da parte del movimento no green pass. A detta loro, un paragone storico che regge. "Il nazismo è cominciato così" aveva commentato un manifestante intervistato qualche settimana fa dall'emittente televisiva La7. Poche parole che racchiudono un pensiero ampiamente condiviso. Lo scorso 30 ottobre la goccia che fa traboccare il vaso. A Novara sfilano i no green pass. Alcuni sono mascherati da prigionieri dei lager, con il vestito a righe e le catene. Troppo per le autorità che non hanno potuto ignorare e hanno aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità dell'ennesima provocazione. L'infermiera organizzatrice è poi stata sospesa.
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