16 Aprile 2021
Roberto Salvi, l’incaricato di classificare il rischio di crollo del Ponte Morandi, non lo aveva mai visto dal vivo. Così, come ben sappiamo, il ponte è andato in mille pezzi portandosi via 43 vite, sacrificate al profitto ed alla mal curanza. Rabbia e stupore per quanto emerge dalle intercettazioni rese pubbliche tra il membro operativo del risk management di Autostrade ed il padre. E’ il 28 marzo 2019 e l’uomo ha appena ricevuto la visita della Guardia di Finanza che vuole capire con che criteri sia stato redatto il Catalogo dei rischi aziendali di Atlantia. E’ preoccupato perché lui il Ponte Morandi non lo ha mai ispezionato.
"Io non ci ero mai andato a Genova a vedere questo ponte mi han detto: 'Fai l'analisi dei rischi catastrofali'. E io: ok". La spiegazione Salvi la dà in diretta al genitore, nel corso di un lungo sfogo: "Mi sono posto il problema e sono andato da quello che si occupa dei ponti. Gli ho chiesto: dov' è che potrebbe avvenire una catastrofe? Lui mi ha aperto il computer e mi ha fatto vedere: 'Ecco, qui'. Finito. È così che è nata". "Ecco qui" è riferito al Morandi. Il catalogo dei rischi è ritenuto dalla Procura di Genova un documento fondamentale perché il rischio, invece di aumentare nel tempo, diminuisce, senza che venga effettuato alcun intervento.
Gradualmente dal documento spariscono diciture fondamentali: nel 2015 quella che fa rifermento alle “ritardate manutenzioni”, nel 2016 quella di “rischio di crollo” sostituita con una dicitura meno allarmante “perdita di funzionalità statica del viadotto Polcevera”. Intanto il rischio di crollo del Morandi veniva valutato basso: a dare le informazioni dovevano essere dei sensori montati sul viadotto per monitorare la sua evoluzione strutturale. Peccato che questi sensori non esistevano da tempo, in quanto tranciati durante un cantiere da operai di Pavimental, società controllata da Autostrade. E nessuno, da quel momento in poi, li aveva più riattivati. "Io ero convinto che ci fossero e che fornissero informazioni alla Direzione di Tronco. Il sensore è come se tu la notte tremi e hai la mano appoggiata a me, io lo sento che tremi. Invece il maresciallo mi ha detto che non c'erano sensori. E mi ha chiesto se questo oggi cambierebbe la mia valutazione. E certo che la cambierebbe!" spiega sempre Salvi, al padre, nella telefonata.
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