01 Aprile 2021
Non si placano le polemiche sulla campagna vaccinale. Dopo il caos Andrea Scanzi e il servizio-denuncia di Piazzapulita sulle vaccinazioni al personale giudiziario, inclusi praticanti con un’età inferiore ai 30 anni, e di contro il ritardo sulle vaccinazioni agli over 80, potrebbero esserci nuovi problemi per l’amministrazione targata Pd di Eugenio Giani.
Il consigliere comunale di Prato leghista Marco Curcio ha presentato un esposto presso la procura della Repubblica di Prato per fare luce sulle vaccinazioni al personale sanitario della regione, dopo la diffusione dei dati della campagna vaccinale. I dati sembrerebbero non corrispondere. Come spiegato da Marco Curcio, infatti, dati Istat alla mano, sono poco più di 70mila gli impiegati inquadrati come personale socio-sanitario. Di contro risulterebbero somministrate 230mila dosi a soggetti appartenenti a questa categoria. E’ evidente che i conti non tornano.
"Serve fare luce su una questione che riguarda oltre 80mila dosi di vaccino che non si sa perché sono andati ad alcuni cittadini e non invece a persone veramente fragili, come ad esempio agli over-80 per i quali la Toscana arranca nelle ultime posizioni in Italia" ha affermato il leghista. Per il consigliere di Prato, i numeri in eccesso potrebbero riferirsi al personale amministrativo, "quindi non a contatto con i pazienti. Se così fosse si tratterebbe di assumersi la responsabilità di questa scelta che non ha messo i più fragili davanti a tutti".
Marco Curcio, quindi, si rivolge al governatore della Regione Toscana: "Non si tratta di accusare qualcuno in particolare, ma nessuno meglio del presidente della Regione, Eugenio Giani, potrebbe dare una risposta ai cittadini toscani che stanno ancora aspettando". Proprio per questa ragione, il consigliere ha deciso di agire per fare luce: "Siccome a presentare interrogazioni e altri atti in Comune spesso rispondono che i dati non sono in loro possesso, che la competenza non è comunale e così via, vorrà dire che sarà la Procura a fare luce su questa vicenda". Il consigliere si è presentato nella locale caserma dei Carabinieri, "per illustrare i fatti di cui siamo stati informati a mezzo stampa senza alcuna contro-risposta della Regione".
"Le persone anziane, o i fragilissimi, o i malati che stanno ancora aspettando hanno diritto di sapere non solo quando sarà il loro turno, ma anche perché qualcuno gli sarebbe passato avanti e perché questo sarebbe stato consentito da una scelta politica della Regione", ha concluso Marco Curcio.
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