26 Marzo 2021
Coronavirus (fonte foto Lapresse)
E’ ancora complicato l’iter del passaporto vaccinale, il “pass” per poter viaggiare all’interno dell’Europa, con l’intento di salvare la stagione estiva ed evitare il diffondersi del virus. Ieri, in Commissione Ue, si è parlato proprio di questo, anche se nessuna scelta è ancora stata fatta. Il progetto, recita la bozza, “dovrebbe essere portato avanti con urgenza, anche se la situazione epidemiologica del Covid resta grave, anche alla luce delle sfide poste dalle varianti. Le restrizioni, anche per quanto riguarda i viaggi non essenziali, devono quindi essere mantenute per il momento, mentre deve continuare a essere garantito il flusso senza ostacoli di merci e servizi all'interno del mercato unico, anche utilizzando i corridoi verdi”.
Nel frattempo i Paesi sull'argomento si muovo in ordine sparso. Boris Johnson, primo ministro inglese, ha aperto al documento, ma solo una volta che la prima dose sarà stata offerta a tutti i residenti nel Paese. Johnson ha anche aggiunto che una revisione sul potenziale uso di tale documento avverrà nel mese di aprile, ma ha confermato che nessuna decisione in merito è stata ancora presa a causa “della complessità morale e dei problemi etici” alla base dell'adozione di tale documento. Il certificato di avvenuta vaccinazione potrebbe essere necessario anche per accedere a pub e ristoranti. In Belgio, invece, è già attivo un servizio di rilascio del Qr code a chi ottiene il vaccino mentre, in Germania, il governo valuta l'opzione di dare a ogni imprenditore la scelta di chiedere o no l'attestato di avvenuta vaccinazione.
Per quanto concerne l’Italia, mercoledì sera il ministro del Turismo Massimo Garavaglia aveva parlato del passaporto vaccinale come di uno strumento fondamentale per il settore, “sono già iniziate un po' di prenotazioni dall'estero, dagli Stati Uniti, verso l'Italia, in particolare per chi è già vaccinato, quindi si sta muovendo un po' tutto il settore su questo”. Meno ottimista il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, secondo cui «sul pass vaccinale ci sono dei profili delicati. Se siamo in grado di avere un'uniformità vaccinale è un conto, altrimenti si rischia di discriminare fasce di popolazioni che non riescono ad accedere ai vaccini anti Covid e che resterebbero penalizzate».
Si va avanti la Campania, dove sono state consegnate finora 170mila card di avvenuta vaccinazione al personale sanitario che ha completato la somministrazione con la seconda dose. Sono circa 4 milioni le card, una sorta di passaporto vaccinale, già ordinate dalla Regione per darle a tutti i cittadini vaccinati. “L'obiettivo è utilizzare tale certificazione per rilanciare interi settori economici, in particolare il comparto turistico, cercando di legare la straordinaria offerta dei nostri territori alla certificazione di immunità degli operatori del settore” ha spiegato il presidente della Regione, Vincenzo De Luca.
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