18 Febbraio 2021
Fonte: lapresse.it
Il professore Massimo Galli, intervenuto pochi giorni fa in merito alla varianti Covid, ha rilasciato una dichiarazioni dai toni molto polemici. "Smentito dall'ospedale Sacco sulle varianti del Covid? Io non dirò più una parola, quello che farò è solamente aspettare 15 giorni: poi vedremo chi ha ragione e chi ha torto". Il medico ha parlato durante la trasmissione 'L'Aria che tira' su La7, dopo che la conduttrice Myrta Merlino ha letto una smentita del Sacco alle recenti affermazioni dello stesso professore.
Galli aveva dichiarato che "il reparto è invaso dalle nuove varianti" e che questo problema "riguarda tutta Italia e mi induce a dire che presto avremo problemi più seri". Secondo il Sacco, tuttavia, "tali affermazioni al momento attuale non rappresentano la reale situazione epidemiologica all'interno del presidio. Su un totale di 314 positivi ricoverati al sacco dal 31 dicembre al 4 febbraio appena 6 campioni sequenziati su 50 sono risultati affetti da variante inglese".
"Posso dire che esistono due velocità diverse", ha spiegato Massimo Galli. "Quella del laboratorio di ricerca che dirigo e che ha determinati dati, che riguardano il mio reparto e poco altro, e quelli credo successivamente garantiti dall'ospedale. Ma mi pare veramente una questione che definire di lana caprina è dire poco".
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E ancora: "Se vogliamo divertirci su questa questione, divertiamoci. Tra 15 giorni voglio vedere la percentuale di varianti inglesi isolate sul totale delle valutazioni fatte. Se poi per motivi politici si ha paura di affrontare determinati argomenti perché non sono comodi, francamente non so cosa farci".
"In questo momento - ha aggiunto piccato l'infettivologo del Sacco - spero che il governo Draghi possa andare avanti su determinate cose. Per quanto mi riguarda posso dire che da aprile abbiamo messo in piedi un gruppo di lavoro, che è diventato nazionale e che ora ha più di 70 centri partecipanti, per studiare le sequenze e le varianti virali; che come gruppo abbiamo già pubblicato diversi lavori scientifici su riviste internazionali su questo tema; che stiamo andando avanti a studiare e abbiamo altri dati che credo possano essere importanti. In tempi più recenti c'è stato un generale risveglio di interesse su questo, sempre meglio tardi che mai".
Galli ha in seguito ricordato che "in Inghilterra hanno investito 20 milioni di sterline per fare questo genere di ricerca a livello nazionale, non credo che ci sia un problema da parte dell'attuale governo né di quello precedente nell'affrontare questo tema. E' stato prospettato un consorzio nazionale, sono state date indicazioni, ora finalmente se ne parla. Che si faccia scandalo perché attualmente il problema c'è, e verosimilmente c'era anche un mese fa anche se in misura inferiore, trovo che sia uno dei soliti andazzi della politica in Italia".
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Infine: "Per quanto mi riguarda, chi ha voglia di chiacchierare chiacchieri pure, anche sui social. Il dato di fondo è che purtroppo il problema esiste e posso aspettare gli eventi per vedere chi ha ragione e chi ha torto, non tranquillamente perché la cosa mi preoccupa".
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