Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Covid, il dramma delle carceri italiane: sovraffollamento e aumento dei contagi

La denuncia della Caritas Ambrosiana: "Sovraffollamento e aumento dei contagi ma non solo, diminuiscono anche le attività ricreative e i programmi di sostegno psicologico per i detenuti"

28 Dicembre 2020

Covid, il dramma delle carceri italiane: sovraffollamento e aumento dei contagi

Carcere (fonte foto Lapresse)

Covid, sovraffollamento e aumento dei positivi nelle carceri lombarde: 7,7% dei detenuti risulta positivo

Sovraffollamento e aumento dei contagi nelle carceri lombarde di San Vittore, Bollate e Opera. A denunciarlo è la Caritas ambrosiana che segnala un drastico aumento dei positivi rispetto alla prima ondata, misure coercitive assunte in nome della sicurezza sanitaria e sospensione di alcuni servizi essenziali affidati ai volontari, la cui presenza è stata ridimensionata a causa dell’emergenza covid.

Circa 260 sarebbero attualmente i detenuti positivi al coronavirus nelle tre carceri milanesi, stando alle informazioni raccolte dagli operatori. Il 7,7% dei detenuti è dunque positivo, percentuale più elevata di quella registrata in primavera, giustificata solo in parte con i trasferimenti di persone contagiate dagli altri istituti della regione nei due reparti sanitari allestiti a Bollate e San Vittore.

"Nonostante il calo della popolazione carceraria dell’8% rispetto a quella registrata all’inizio dell’anno, quindi prima dell’emergenza sanitaria, permane, invece, una situazione di sovraffollamento: i posti teoricamente disponibili sono solo 2.923 a fonte dei 3.400 detenuti presenti. Una condizione fortemente aggravata dalla riorganizzazione degli spazi legata alla necessità di predisporre reparti sanitari per gli ammalati e per l’isolamento dei detenuti positivi al Covid-19. Per liberare questi spazi – spiegano gli operatori - molti reclusi sono stati trasferiti in altri reparti, trovandosi così a condividere la cella con più persone di prima. Una scelta che ha provocato persino nel carcere di Milano Bollate situazioni critiche".

Ma l’aspetto che maggiormente preoccupa gli operatori della Caritas Ambrosiana riguarda essenzialmente "la chiusura della scuola e di gran parte delle attività lavorative, culturali, ricreative e di sostegno psicologico, sociale che nei tre istituti erano garantite dalla presenza di operatori esterni all’amministrazione penitenziaria e dei volontari. Le attività scolastiche sono ferme e non è, a oggi, stata attivata alcuna forma di didattica a distanza, le attività trattamentali sono ridotte al lumicino".

Inoltre, la diminuzione dei volontari ammessi ad entrare in carcere ha causato "un calo nell’erogazione di alcuni servizi di aiuto materiale come la distribuzione di indumenti e prodotti per l’igiene personale (che l’amministrazione penitenziaria non riesce a garantire, nemmeno per quei prodotti essenziali previsti dalla normativa). Dalle informazioni raccolte dagli operatori risulta che la situazione sia particolarmente critica nella casa circondariale di San Vittore, dove molti detenuti non hanno ancora ricevuto abiti adatti per proteggersi dal freddo".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x