11 Dicembre 2022
Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento Europeo, è un'ex giornalista finita all'interno dello scandalo passato alle cronache come Qatargate: sacchi di banconote sono stati ritrovati nella sua casa, tanto che "la più giovane eletta nel Pasok" non si è potuta avvalere dell'immunità parlamentare. Questa infatti non è prevista per la flagranza di reato. Oggi la convalida dell'arresto avvenuto ieri, insieme ad altre persone messe in stato di fermo da venerdì. Che qualcosa si stesse agitando tra i banchi di Bruxelles si capiva ormai da alcuni giorni. Ma stavolta la carriera politica di Eva Kaili pare segnata.
Eva Kaili è la più giovane donna eletta all'europarlamento dal Pasok, il suo partito che però, a seguito delle informazioni circolanti in merito al Qatargate, cioè all'inchiesta di corruzione che ha investito l'europarlamento, l'ha espulsa. Kaili è nata a Salonicco il 26 ottobre 1978, fa parte del Movimento Socialista Panellenico. È entrata all’Europarlamento nel 2014. Dal 2004 al 2007 era stata giornalista per Mega Channel. È stata la più giovane deputata del Pasok eletta nel 2007.
Kaili è stata espulsa dal partito per decisione del presidente Nikos Androulakis, il gruppo dei Socialisti e Democratici. La polizia ha apposto i sigilli ai suoi uffici, così come a quelli di Tarabella. Il suo compagno, Francesco Giorgi, è stato fermato nello stesso filone d’indagine.
Ormai la carriera di Eva Kaili è segnata e con lei, anche quella degli altri sottoposti in stato di fermo da venerdì, sarebbero 6, ma gli altri nomi ci sono l’ex eurodeputato socialista, Antonio Panzeri e il segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini.
Secondo la procura di Bruxelles un paese del Golfo avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo. "Versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo all’interno del Parlamento europeo", ha spiegato la procura senza fornire né il nome del Paese coinvolto né quello di indagati e persone fermati.
Le accuse mosse dalla procura che non fa nomi, sono pesantissime: si parla di corruzione, criminalità organizzata e riciclaggio di denaro. Nell'ambito dell'inchiesta sono state fatte 16 perquisizioni condotte in ben sei municipalità che costituiscono la regione di Bruxelles capitale (Ixelles, Schaerbeek, Crainhem, Forest e Bruxelles città), hanno permesso il recupero di circa 600 mila euro in contanti. Sono stati inoltre sequestrati computer portatili e telefoni cellulari.
Il video della plenaria di novembre mostra una Kaili intenta a difendere il Qatar e i suoi "progressi democratici" e nell’ambito dei diritti: "Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova, in realtà, di come la diplomazia sportiva possa realizzare una trasformazione storica di un paese con riforme che hanno ispirato il mondo arabo. Io da sola ho detto che il Qatar è all’avanguardia nei diritti dei lavoratori. Nonostante le sfide che persino le aziende europee stanno negando per far rispettare queste leggi, si sono impegnati in una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Tuttavia, alcuni qui stanno invitando per discriminarli. Li maltrattano e li accusano di corruzione chiunque parli con loro o si impegni nel confronto. Ma comunque, prendono il loro gas. Tuttavia, hanno le loro aziende che guadagnano miliardi lì", aveva detto a Strasburgo.
Il Corriere della Sera specifica che la sua elezione a vicepresidente è stata favorita anche dal sostegno dei socialisti rimasti vicini a Panzeri. Kaili ha deleghe dalla responsabilità sociale d’impresa all’informatica e alle telecomunicazioni. E sostituisce la presidente Roberta Metsola nei contatti con le associazioni imprenditoriali europee, anche con il Medio Oriente. Repubblica fornisce oggi altri dettagli sul compagno di Kaili, Francesco Giorgi. L’assistente parlamentare è costantemente “eletto” come il più bello tra le deputate e le funzionarie di Bruxelles. Nella scorsa legislatura era l’assistente di Panzeri, fermato nella stessa inchiesta. Poi è diventato il collaboratore di Andrea Cozzolino.
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