Trump: 'Il Covid è meno letale dell'influenza'. Facebook cancella il post: è disinformazione

Facebook ha censurato il post pubblicato stamattina da Donald Trump, appena dimesso dall’ospedale in cui era stato ricoverato nella serata di venerdì scorso a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute dopo aver contratto il coronavirus. Il post incriminato conteneva l’esortazione del Presidente a non cadere nel panico a causa del persistere della pandemia causata dal virus Covid-19. 

"La stagione dell'influenza sta arrivando - questo il messaggio pubblicato dal Presidente USA - Molte persone ogni anno, qualche volta oltre centomila, e nonostante il vaccino, muoiono per l'influenza. Stiamo chiudendo il nostro Paese? No, abbiamo imparato a conviverci, come stiamo imparando a fare con il Covid, che nella maggior parte delle popolazione è molto meno letale". 

In seguito alla cancellazione, è intervenuto anche il portavoce dell’azienda americana, il quale ha sostenuto che l’eliminazione del post è stata dovuta alla violazione del regolamento che punta a limitare la diffusione di fake news sull’epidemia in corso. 

Anche Twitter è intervenuta, segnalando che il tweet "ha violato le norme di Twitter relative alla diffusione di informazioni fuorvianti e potenzialmente pericolose in relazione al Covid 19".

Non sembra dunque aver cambiato atteggiamento il Presidente nei confronti dell’epidemia, nonostante sia stato personalmente colpito dal virus. Tornato alla Casa Bianca dopo la fine del ricovero, Trump ha provveduto a levarsi la mascherina, nonostante non sia stata comunicata una sua eventuale non contagiosità. 

In seguito alle affermazioni di Donald Trump, la CNN ha provveduto a un fact checking in cui si smentisce categoricamente che la classica influenza stagionale sia più letale dell’epidemia in corso. Oltretutto, si stima che dal 2014 al 2019 le influenze stagionali abbiano causato 207.000 morti, mentre il Covid-19 è già costato la vita a oltre 210.000 americani.