31 Maggio 2020
Continuano le proteste negli Usa dopo la morte dell'afroamericano George Floyd, ucciso da un agente della polizia. la tensione sale e si propaga in moltissime città. Ieri a Detroit un 19enne è morto a causa di un colpo di pistola sparato da un Suv contro i dimostranti. Oggi si registra la morte di un altro ragazzo nel centro di Indianapolis. Almeno tre persone sono inoltre state ferite, sempre con colpi d'arma da fuoco. La polizia sta ancora indagando e ha consigliato ai cittadini di evitare la zona.
Per la seconda notte consecutiva sono inoltre continuate le proteste davanti alla Casa Bianca. Per disperdere centinaia di dimostranti, la polizia ha usato spray urticanti, ma non è stato sufficiente. Alcuni manifestanti sono riusciti a rimuovere le barricate e hanno lanciato frammenti di asfalto. E' inoltre stato dato alle fiamme anche un bidone della spazzatura. La Guardia nazionale ha preso posizione intorno alla Casa Bianca.
Secondo quanto riferisce l'Ap, dall'inizio delle proteste gli arresti sarebbero stati 1.400. Il governatore della California Gavin Newsom ha dichiarato lo stato di emergenza nella contea di Los Angeles. Almeno 25 città in 16 stati, come riferisce la Cnn, hanno imposto il coprifuoco. La Guardia Nazionale è stata inoltre attivata in circa una decina di stati e nel Distretto di Columbia.
Il candidato alla presidenza americano, Joe Biden, ha sottolineato che gli americani hanno diritto di manifestare, ma ha condannato la violenza con cui protestano. "Protestare contro tale brutalità - ha dichiarato Biden - è giusto e necessario. È una risposta assolutamente americana, ma incendiare le comunità e distruggere inutilmente non lo è. La violenza che mette in pericolo la vita non lo è. La violenza che distrugge e chiude le attività che servono alla comunità non lo è".
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