08 Dicembre 2020
Rottura in vista fra Governo e Italia Viva. E' ciò che teme Matteo Renzi, alla luce degli ultimi sviluppi sul Recovery Fund. Si tratta di un nodo molto discusso, su cui sembra davvero difficile trovare l'accordo.
Sulle determinazioni contenute nel decreto sul Recovery Fund ci può essere la rottura? "Spero proprio di no - afferma il leader di Italia Viva al Tg2 Rai - ma temo di sì, perché insistere su una misura che sostituisce il governo con una task force, la seduta del Parlamento con una diretta Facebook e che, addirittura, pretende di sostituire i Servizi segreti con una fondazione privata voluta dal premier, è una follia. Noi abbiamo mandato a casa Salvini per non dargli i pieni poteri, ma non è che i pieni poteri li diamo a Conte". Il decreto "pensa alla moltiplicazione delle poltrone ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi alle persone che soffrono. Se le cose rimangono come sono, noi di Iv voteremo contro. Per noi un'ideale vale più di una poltrona".
"Molte cose non funzionano - aggiunge Renzi - ma noi vogliamo dare una mano al governo e siamo pronti a fare la nostra parte. Ma non siederemo mai a un tavolo nel quale la torta da 200 miliardi è pensata per i consulenti romani e non per i cittadini italiani".
Le parole del leader di Italia Viva seguono quelle espresse ieri dal ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, a L'aria che tira: "Non si può pensare di affidare 209 miliardi ad un gruppo di amici. A chi dice che in questo momento il tema è la contrattazione di un mio eventuale ingresso nella cabina di regia o di visibilità di Italia Viva, rispondo che sono dichiarazioni di miserabili. Non si possono privatizzare le istituzioni, non si può dire che i ministri sono i migliori del mondo e poi sostituire le funzioni politiche".
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