22 Novembre 2020
Natale (foto da Pixabay)
Il Natale quest'anno dovrà essere sobrio. Parola di Giuseppe Conte. "Veglioni, festeggiamenti, baci, abbracci: questo non è possibile", ha spiegato due giorni fa il Premier. Gli italiani riusciranno a rinunciare ad una festa così sentita? Sono pronti a rinunciare alle maxi-tavolate super imbandite?
Sono oltre 10 milioni gli italiani che lo scorso anno si sono spostati nel periodo delle feste di fine anno per raggiungere parenti, amici o fare vacanze. Lo rivela una analisi Coldiretti/Ixè, svolta con riferimento alle possibili misure previste per contenere i contagi da Covid durante le festività. Quanto costeranno tutte le rinunce che faremo?
La spesa stimata per il turismo è di 4,1 miliardi nelle strutture impegnate nell’ alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, shopping e souvenir. Circa 1/3 della spesa di italiani e stranieri in viaggio in Italia sarebbe destinata all’alimentazione.
A preoccupare maggiormente sono tuttavia le limitazioni a cenoni e pranzi, che mettono a rischio ben 5 miliardi. E' questa infatti la cifra spesa lo scorso anno dagli italiani, in casa e fuori, solo per imbandire le tradizionali maxitavolate delle feste di fine anno composte in media da 9 persone.
La riduzione dei commensabili è infatti destinata a provocare un taglio – sottolinea la Coldiretti – nei consumi di 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumante, tonnellate di pasta, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci spariti dalle tavole lo scorso anno solamente tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno.
Un Natale in famiglia per pochi significa infatti anche - continua la Coldiretti - maggiore sobrietà con meno brindisi ed una netta riduzione delle portate senza contare i tanti italiani, spesso anziani, che saranno costretti a trascorrerlo da soli. Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero rischiano di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che nell’intero 2020 secondo fanno segnare un crollo storico del 12% con una perdita secca di 30 miliardi di euro, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea dalle quali si evidenzia che gli effetti delle pesanti difficoltà di bar, ristoranti e pizzerie non sono compensati dal leggero aumento degli acquisti familiari di cibi e bevande.
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