18 Agosto 2020
"Quando la fiducia tornava a consolidarsi e con essa la ripresa economica, siamo stati colpiti ancor più duramente dall'esplosione della pandemia: essa minaccia non solo l'economia, ma anche il tessuto della nostra società, così come l'abbiamo finora conosciuta; diffonde incertezza, penalizza l'occupazione, paralizza i consumi e gli investimenti". Così Mario Draghi, ex presidente della Bce, all'inaugurazione della 41esima edizione del Meeting di Rimini per l'amicizia fra i popoli. "In questo susseguirsi di crisi - ha aggiunto - i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire". "Ai giovani - ha sottolineato Draghi - bisogna però dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri".
"Il debito creato con la pandemia è senza precedenti - prosegue l'ex presidente Bce - e dovrà essere ripagato principalmente da coloro che sono oggi i giovani. È nostro dovere far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo pur vivendo in società migliori delle nostre. Per anni una forma di egoismo collettivo ha indotto i governi a distrarre capacità umane e altre risorse in favore di obiettivi con più certo e immediato ritorno politico: ciò non è più accettabile oggi. Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza".
"Vi è però un settore, essenziale per la crescita e quindi per tutte le trasformazioni che ho appena elencato - ha aggiunto Draghi la Meeting di Rimini - dove la visione di lungo periodo deve sposarsi con l'azione immediata: l'istruzione e, più in generale, l'investimento nei giovani. Questo è stato sempre vero, ma la situazione presente rende imperativo e urgente un massiccio investimento di intelligenza e di risorse finanziarie in questo settore. La partecipazione alla società del futuro richiederà ai giovani di oggi ancor più grandi capacità di discernimento e di adattamento".
"Nel secondo trimestre del 2020 - ha ricordato Draghi - l'economia si è contratta a un tasso paragonabile a quello registrato dai maggiori Paesi durante la seconda guerra mondiale. La nostra libertà di circolazione, la nostra stessa interazione umana fisica e psicologica sono state sacrificate, interi settori delle nostre economie sono stati chiusi o messi in condizione di non operare. L'aumento drammatico nel numero delle persone private del lavoro che, secondo le prime stime, sarà difficile riassorbire velocemente, la chiusura delle scuole e di altri luoghi di apprendimento hanno interrotto percorsi professionali ed educativi, hanno approfondito le diseguaglianze".
"Il ritorno alla crescita, una crescita che rispetti l'ambiente e che non umili la persona - ha sottolineato Mario Draghi al Meeting di Rimini - è divenuto un imperativo assoluto". "Perché le politiche economiche oggi perseguite siano sostenibili - ha aggiunto - per dare sicurezza di reddito specialmente ai più poveri, per rafforzare una coesione sociale resa fragile dall'esperienza della pandemia e dalle difficoltà che l'uscita dalla recessione comporterà nei mesi a venire. L'obiettivo è impegnativo ma non irraggiungibile se riusciremo a disperdere l'incertezza che oggi aleggia sui nostri Paesi". "La società nel suo complesso non può accettare un mondo senza speranza - ha osservato -ma deve, raccolte tutte le proprie energie e ritrovato un comune sentire, cercare la strada della ricostruzione".
'Da questa crisi - ha commentato l'ex presidente della Bce - l'Europa può uscire rafforzata. L'azione dei governi poggia su un terreno reso solido dalla politica monetaria. Nell'Europa forte e stabile che tutti vogliamo, la responsabilità si accompagna e dà legittimità alla solidarietà. Perciò questo passo avanti dovrà essere cementato dalla credibilità delle politiche economiche a livello europeo e nazionale".
"Il fondo per la generazione futura (Next Generation EU) - ha spiegato ancora - arricchisce gli strumenti della politica europea" e "il riconoscimento del ruolo che un bilancio europeo può avere nello stabilizzare le nostre economie, l'inizio di emissioni di debito comune, sono importanti e possono diventare il principio di un disegno che porterà a un Ministero del Tesoro comunitario la cui funzione nel conferire stabilità all'area dell'euro è stata affermata da tempo".
Meeting di Rimini al via: Mario Draghi inaugura la 41esima edizione
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