15 Settembre 2020
Giuseppe Mastini, noto come Johnny lo zingaro, è stato individuato dalla Polizia di Stato all'interno di un casolare in Sardegna. Era evaso il 6 settembre dal carcere di massima sicurezza di Sassari: non aveva fatto ritorno nella struttura dopo un permesso premio. Quando è stato ritrovato ha collaborato con la polizia penitenziaria.
L'ergastolano Giuseppe Mastini ha beneficiato dal febbraio del 2019 di una dozzina di permessi premio concessi dal tribunale di sorveglianza di Sassari. Una media di uno al mese, se si pensa che Mastini non ha lasciato il carcere soltanto nel periodo del lockdown adottato dal governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus. L'ultimo permesso, scrive l'Agi, gli ha consentito il 6 settembre scorso di non fare rientro in cella e di darsi alla fuga, conclusa oggi con la sua cattura. Sulla correttezza dell'iter seguito dai magistrati sardi è in corso un accertamento dell'ispettorato generale del ministero della Giustizia, disposto dal Guardasigilli.
Mastini era arrivato Sassari nel luglio 2017, dopo un’altra evasione, messa a segno la mattina del 30 giugno, dal carcere di Fossano, in provincia di Cuneo, dove era detenuto dal 1989. Quel giorno si sarebbe dovuto presentare alla scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, nel savonese, dove era stato assegnato per svolgere un periodo di lavoro esterno. Ma anche in quel caso, approfittando del beneficio della semilibertà, Mastini aveva preferito sparire dalla circolazione. Una fuga durata meno di un mese e conclusa il 25 luglio 2017 quando l'ergastolano venne arrestato in un appartamento di Taverne d'Arbia, in provincia di Siena, assieme alla compagna Giovanna Truzzi e ad alcuni fiancheggiatori.
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