22 Aprile 2024
Igor Boccardo, Amministratore Delegato Gruppo Leone Alato, in occasione della presentazione di Generali Act4Green - Oasi Gregorina, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"L'Oasi Gregorina è la parte centrale di un progetto più ampio che si chiama Generali Act4Green, è una parte dedicata alla piantumazione e alla creazione di un'oasi WWF, è fatta su una delle tenute del Gruppo Leone Alato: la Tenuta Gregorina. Quindi ci vede coinvolti in prima linea, oserei dire, nella creazione di questo oasi che ha un senso di restituzione alla comunità di un'area dove si può rallentare ed entrare in connessione con la natura. La connessione con la natura è un aspetto importante per le persone soprattutto quando si parla di sostenibilità, perché i pilastri della sostenibilità alla fine sono fondamentalmente tre: il pianeta, le persone e la prosperità. L'Oasi Gregoriana vuole coniugare in un unico luogo fisico queste queste tre dimensioni".
Quanto è importante per voi agire in termini di sostenibilità?
"Fondamentale. Senza un pensiero alla sostenibilità, e quindi non di lungo termine, non può esistere un business domani. Quindi da un punto di vista di business è fondamentale e anche secondo me, da un punto di vista di lascito dell'azienda, noi cerchiamo di creare un mondo migliore di quello che oggi abbiamo per chi ci seguirà, che è un po' quello che il gruppo Generali fa da sempre, è nato nel 1831, esiste ancora a quasi 200 anni di distanza. La parte agricola è nata nel 1851. Sono più di 170 anni che facciamo agricoltura e vogliamo farla per almeno altri 170 anni, ma anche di più".
Avete qualche altro progetto in cantiere sempre nell'ambito sostenibilità?
"Certo, l'Oasi Gregoriana è una parte del progetto Generali Act4Green che si basa invece su un progetto di piantumazione su oltre 1000 ettari, sempre all'interno di cinque delle tenute del gruppo. È un progetto di piantumazione molto ampio, sicuramente di lungo respiro, perché è un progetto che lega per 60 anni i terreni e le piante che andremo a piantumare. Ci tengo a sottolineare che nulla a che vedere con quelle lunghe file distese di pioppi o di alberi uno dietro l'altro, è un progetto che ha un sesto d'impianto particolare perché si utilizzano specie autoctone dei luoghi dove andremo a piantumare e disposte in maniera tale che nel tempo sarà un vero e proprio bosco, una foresta. Non sarà nulla di artificiale".
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