14 Luglio 2023
Arianna Bettiga, Biologa Nutrizionista presso l'IRCCS Ospedale San Raffaele e ricercatrice per il progetto Re.Me.Diet dell’istituto di Ricerca Urologica (URI) dellʼIRCCS, durante il Charity Gala 2023 organizzato dalla famiglia Cerea e dai ricercatori del team Re.Me.Diet ha dichiarato:
“A me è il compito di raccontarvi i risultati di questo anno di ricerca condotto da Re.Me.Diet, il progetto dell’istituto di Ricerca Urologica (URI) dellʼIRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
Abbiamo pubblicato i risvolti su diverse riviste, tra cui Nutrients. In particolare la ricerca è stata condotta su 82 pazienti affetti da nefropatia e problemi tumorali. Ne deriva che il trattamento degli stessi risultava abbastanza complesso perché le due malattie comportano diete differenti – il paziente nefropatico classico prevede l’assunzione di poche proteine, al contrario del paziente oncologico che deve aumentarle, anche rispetto all’intake di persone sane.
Quindi, il ramo della Onco-Nefrologia è molto nuovo e non ci sono ancora specifiche linee guida a cui attenersi.
Per questo motivo la ricerca ha mirato alla somministrazione, per i pazienti esaminati, di specifiche diete e consigli sull’attività fisica da svolgere.
Con queste indicazioni, i risultati hanno mostrato un miglioramento dal punto di vista nutrizionale, relativo alla massa magra e a quella cellulare, metabolicamente attiva, e anche a livello renale.
In aggiunta, sottolineo che non esistono farmaci veri e propri in grado di curare il rene ma, quelli che vengono somministrati, costituiscono una forma palliativa in grado di rallentare la progressione della malattia: la dieta è l'unica arma che hanno questi pazienti per poter cercare di mantenere un buono stato di salute.
Quando la malattia arriva allo stadio finale, le ipotesi sono due: subire un trapianto di rene oppure ricorrere alla dialisi, che diminuisce tantissimo la qualità di vita, costringendo la persona a dipendere dalle attrezzature oppure ad andare in ospedale tre volte a settimana per quattro ore.
Avere a disposizione una terapia dietetica che possa rallentare la progressione renale, direi che è una grande strategia e per arrivare ad una forte consapevolezza in merito bisogna fare ricerca.
Questo è lo scopo del Charity Gala organizzato questa sera, dare un contributo per permettere a noi di pagare i reagenti e analizzare i dati raccolti.
Altra cosa a cui vorrei far cenno è la nostra pubblicazione su Antioxidant in merito allo zafferano: non è solo la consumazione della dieta ad essere importante ma anche il tipo di alimento.
Lo zafferano, di costo elevatissimo, è un potentissimo antiossidante poiché possiede, all’interno degli stigmi, delle molecole - safranale, crocina e picrocina - che possono avere grande impatto sul nostro meccanismo.
Lo studio ha dimostrato che le sopracitate molecole sono in grado di proteggere le cellule renali sane dall'insulto ossidativo che tutti noi apportiamo – mangiando in modo scorretto, non facendo abbastanza attività fisica, consumando bevande alcoliche.
Queste molecole, quindi, sono capaci di due cose: proteggere le cellule sane e uccidere quelle tumorali”
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