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Attacco a Flotilla, Crosetto prima condanna poi frena: "In acque israeliane no garanzie di sicurezza, in arrivo seconda nave in soccorso" - VIDEO

"Non è nostra intenzione muovere navi militari per dichiarare guerra ad un paese amico" ha detto il Ministro della Difesa, aggiungendo "obiettivo resta di far arrivare gli aiuti e di tutelare le persone a bordo"

25 Settembre 2025

"Il clima è preoccupante". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto nel suo intervento durante l'informativa alla Camera, convocata d'urgenza questa mattina, 25 settembre, dopo l'attacco subito dalla Flotilla in acque internazionali nella notte tra il 23 e il 24 settembre.

Attacco a Flotilla, Crosetto prima condanna poi frena: "In acque israeliane no garanzie di sicurezza, in arrivo seconda nave in soccorso" - VIDEO

Il ministro della Difesa è intervenuto urgentemente alla Camera per chiarire la posizione del governo su quanto sta accadendo sul fronte degli aiuti umanitari condotti dalla missione marittima verso la Striscia di Gaza. Senza giri di parole, Crosetto afferma: "Il clima è preoccupante e voglio usare questo momento per trasmettere a chi è sulle navi che noi non siamo in grado, una volta usciti dalle acque internazionali ed entrati in quelle nazionali, di garantire sicurezza: né noi, né altri paesi". Da un lato dunque la piena condanna dell'accaduto come "inaccettabile", perché "la sicurezza dei nostri connazionali è una priorità". Dall'altro però il freno tirato, perché in acque israeliane tutto è possibile e "nessuna garanzia securitaria può essere data". Poi, allineandosi alla posizione già presa ieri dalla Meloni a New York, Crosetto si chiede fino a che punto sia coretto "mettere a repentaglio l'incolumità dei cittadini italiani per far arrivare gli aiuti". Quindi le due proposte, una delle quali già anticipata dalla stessa premier a margine dell'Assemblea Generale Onu. Da un lato la soluzione alternativa: trasportare gli aiuti umanitari a Cipro per poi passarli a Gaza attraverso il sostegno del governo e la conferenza episcopale italiana. Dall'altro l'invio di una seconda nave, "Alpino", avente "maggiore capacità operativa".

Si tratta della seconda unità inviata in soccorso agli attivisti della Flotilla dopo la fregata inviata ieri per garantire assistenza e protezione. "Quello che abbiamo potuto fare era questo, quello di inviare una nave in questo momento, alla quale si aggiungerà un'altra nave che è già partita, che dispone di altre capacità, casomai servisse". Il meccanismo di tutela adottato, spiega Crosetto, è lo stesso già impiegato per i pescatori italiani nei pressi delle coste libiche. "Non è nostra intenzione muovere navi militari per dichiarare guerra a un paese amico" ha detto il Ministro ricordando che "l'obiettivo resta quello di far arrivare gli aiuti a chi ne ha bisogno e di tutelare le persone a bordo".

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