26 Agosto 2025
"Emigrazione volontaria e non forzata dei Palestinesi da Gaza": ha definito così la situazione in corso nella Striscia, l'editorialista di Repubblica Maurizio Molinari intervenendo al programma televisivo In onda lo scorso sabato 23 agosto, davanti ai conduttori Marianna Aprile e Luca Telese. "Quella dei palestinesi da Gaza è emigrazione volontaria, non forzata", affermazione in cui Molinari ha posto l'accento sul termine "volontaria" suscitando la composta indignazione del conduttore Telese: "Come si fa a chiamarla volontaria? Con la gente che gli spara addosso e la carestia della fame è emigrazione volontaria? È deportazione". Per Molinari, chiamato a dare spiegazione di queste parole, non si può parlare di coercizione perché "Il termine ‘forzata’ non è mai stato usato né da Trump, che ha fatto questa proposta, né da Netanyahu. Il piano prevede che i palestinesi si allontanino da Gaza e ritornino una volta che la ricostruzione sarà completata".
Parole, quelle di Molinari, che mostrano tutto il fianco alle critiche e i fatti per essere smentite dopo che, alcune settimane fa, Netanyahu aveva dichiarato al Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich la ferma intenzione di deportare i palestinesi verso Rafah e a Sud della Striscia quale parte del piano cosiddetto Aurora. Secondo i piani, Rafah sarebbe diventata una "città umanitaria", detto altrimenti, un "campo di concentramento" a cielo aperto, dove i numeri dei palestinesi vittime del "trasferimento" sono drammatici: 500mila all'inizio. Poi i restanti 2,6 milioni. In mezzo: un "risarcimento" di 9000 dollari ciascuno per andarsene.
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