02 Aprile 2025
Roberto Vannacci ha attaccato la proposta dell'Ue di introdurre la parola "genere" al posto di "sesso" sulla carta d'identità. Secondo l'eurodeputato e generale questa trovata è una "follia" e aggiunge che gli eurodeputati dovrebbero concentrarsi sul tema sicurezza, piuttosto che su questi argomenti.
In un video sui social, il generale Vannacci ha commentato l'ultima trovata dell'Ue sulle carte d'identità, che vedrebbe l'introduzione del genere al posto del sesso.
"Questa è la mia carta d'identità. A che cosa serve? Sembra scontato. A individuare inequivocabilmente chi io sia. C'è il mio nome, il cognome, il codice fiscale, la mia statura. Pensate, c'è anche il mio sesso, maschio. Nessuno ne dubita. Ecco, l'Unione Europea vuole cambiare proprio questo elemento. E invece del sesso, che è un dato biologico inequivocabile, vuole mettere il genere che dipende dalla percezione.", esordisce Vannacci. "Un po' come se io invece di scrivere che sono alto un metro e 90, scrivessi la statura che io mi percepisco. Magari domani mi percepisco di un metro e 70. Ecco, per evitare questa cosa abominevole ho preteso che il tutto fosse sottoposto in seduta plenaria che avverrà la settimana prossima. Così finalmente sapremo quelli che sono i partiti politici, ma anche i singoli eurodeputati italiani che continuano a preferire a vivere nel mondo della percezione, invece che incrementare la sicurezza di questi documenti d'identità e continuare a vivere nel mondo reale.", prosegue il generale, che poi, ironicamente, conclude: "Da Bruxelles è tutto. O forse non da Bruxelles. Perché oggi mi percepisco di essere a New York."
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