03 Dicembre 2024
Bare di Bergamo, Antonio Porto: "I camion ne portavano una sola, ma davano una sensazione emotiva di un numero altissimo e drammatico di bare, un'atroce cartolina per incutere paura, giustificare la privazione della libertà e portare alla vaccinazione", è ciò che emerge dal video, pubblicato sul canale youtube di Border Nights, che mostra il colloquio del Segretario Nazionale di OSA Polizia con il senatore Claudio Borghi (Lega) e il presidente della commissione d'inchiesta sull'emergenza sanitaria da Covid, il senatore Marco Lisei (FdI).
"Le immagini delle bare di Bergamo hanno fatto il giro del mondo e sono state mostrate come emblema della gravità sanitaria narrata da mainstream e governo Pd - 5 Stelle dell'epoca, guidato da Giuseppe Conte. Una atroce cartolina che suonava come indiretta giustificazione dei provvedimenti restrittivi della libertà messi in atto. Nella commissione Covid, il sindacato di polizia OSA per voce di Antonio Porto, a un certo punto dell'intervento, rispondendo a un quesito di Borghi, introduce proprio il tema del clima di paura che si era generato all'epoca e da che cosa poteva servire? Citando proprio le bare di Bergamo.
'Effettivamente c'era paura in quel periodo. Sono stati, come ho detto, anche i media, come dire, le bare di Bergamo a noi ci hanno posto una domanda perché una bara a camion quando ne potevano andare due o tre.'
Avete sentito bene ogni camion secondo queste parole avrebbe avuto all'interno solamente una bara. Da un punto di vista emotivo tutti quei camion davano invece la sensazione di un numero di bare altissimo e drammatico. Risentiamo.
'Le bare di Bergamo, a noi, ci hanno posto una domanda perché una bara a camion quando ne potevano andare due o tre? Cosa voleva portare alla popolazione quell'immagine? Noi queste tre domande ce le siamo poste. Ecco perché nasce nel 2020 l'Associazione Operatori Sicurezza Associate (OSA Italia), che è qui a fianco a me, e poi successivamente nasce OSA polizia proprio perché noi ci siamo subito resi conto che qualcosa non stava andando bene e penso che i fatti lo hanno dimostrato con gli altissimi contagi che avvenivano di giorno in giorno e abbiamo percepito anche come l'obiettivo finale era quello poi di portare all'inoculazione di un siero, di cui già si parlava e di cui noi oggi, come detto non riportiamo tutto, perché poi speriamo di essere sentiti su questo tema successivamente quando la Commissione se ne occuperà. Noi abbiamo gli studi del dottor Segalla che ha dimostrato soprattutto che il brevetto della Pfizer è datato 26 novembre 2019. E sono cose in cui, io credo, bisogna andare a fondo e bisogna indagare su queste situazioni. La popolazione era impaurita, è stata impaurita. E come se innescare la paura, chiuderti, toglierti la libertà. Poi la libertà era "Ti devi vaccinare e sei libero". Questo è quello che noi abbiamo percepito.'
Parole chiare che lasciamo alla riflessione di tutti voi. D'altronde il clima, anche per le forze di polizia, era chiaro. Durante il lockdown l'ordine dall'alto era soprattutto quello di sanzionare.
'Come? Come è stata la catena di comando nella prima fase della pandemia, ovvero, gli agenti nei primi tre mesi sapevano come muoversi, sapevano cosa fare?'
'Bisognava andare lì e se si violava, bisognava denunciare nel primo periodo, poi sanzionare nel nel secondo periodo e c'era a volte anche una forte pressione per avere più dati, più numeri. Quindi andate poi in strada e giustamente la gente doveva muoversi poi in autonomia. Ma gli ordini erano quelli. Se dopo una certa ora bisognava stare chiusi a casa, se qualcuno li trovava in giro, si doveva procedere. Quindi la catena di comando ha fatto quello che arrivava dalla dalle istituzioni governative, non si è discostata e molti agenti non si sono discostati da dagli ordini che ricevevano".
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