16 Maggio 2024
Il governatore della Liguria Giovanni Toti il 13 settembre 2021 è stato ospite di Tiziana Panella a Tagadà su la7. Diversi i temi trattati che oggi riemergono fuori come un fungo visti i problemi giudiziari del presidente.
"Ognuno è libero di fare quello che crede fino a un certo punto se vive se vive in una comunità ed ha anche una responsabilità nei confronti di chi gli sta accanto. Io trovo che sia abbastanza sovraeccitato questo dibattito in cui francamente vedo anche nei media dare parola a delle persone che sostengono delle tesi e poi contrapporle a delle tesi della scienza di persone che hanno i titoli per poterlo fare.
Io non mi intendo di vaccini, ovviamente sto a quello che mi dicono gli esperti. Non riterrei mai la mia opinione circa la validità di un farmaco a livello di quelle di un cattedratico, di un professore, di un membro di AIFA o delle altre agenzie di regolazione. Il tema è: fidarci di un sistema sanitario e di una scienza che ci dice delle cose ben precise, fidarsi dei numeri su cui nessuno ha mai imbrogliato e se qualcuno scopre un imbroglio sui numeri, ovviamente lo deve denunciare alla Procura. L'obbligo vaccinale è stato istituito in questo paese per la prima volta nel 1868. C'era appena stata a Porta Pia l'Unità d'Italia, non è una cosa nuova per eradicare alcune malattie particolarmente socialmente pericolose lo si è fatto, poliomelite, tetano, vaiolo. Lo abbiamo fatto su molte forme di malattia.
Questo vaccino, ma neppure AstraZeneca per la verità se la vogliamo dire tutta anche se la confusione sostanziale che è stata molta ed è l'unica cosa che condivido di quello che ho sentito, per il numero in cui è stato inoculato alle persone, francamente ha degli effetti collaterali molto minimi. Gli effetti collaterali ci sono su qualsiasi antibiotico".
AstraZeneca ha da poco deciso il ritiro a livello mondiale del vaccino Covid Vaxzevria. Una decisione che è arrivata qualche giorno dopo l'ammissione in tribunale dei casi di trombosi: effetti avversi che possono scaturire in coloro che hanno fatto una o più dosi, e potenzialmente fatali. La multinazionale ha però asserito che il ritiro è stato deciso perché "in commercio c'erano già tanti vaccini".
"I nostri sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente considerati come una componente fondamentale per porre fine alla pandemia globale".
Il vaccino Covid AstraZeneca ha fatto in realtà discutere sin dalla sua immissione in commercio. Esempio ne è il caso legato alla morte improvvisa della 18enne di Sestri Levante Camilla Canepa. Ma la giovane studentessa non è la sola, in quanti esistono altri casi eclatanti legati alla vaccinazione post-siero di AstraZeneca: il 43enne Stefano Paternò, la 32enne Francesca Tuscano e il 50enne Davide Villa.
Panella: "Però le chiedo, lei stesso ha subito minacce, minacce a ministri, minacce a professori, esperti, della materia, penso a Bassetti. Non è che per caso stiamo sottovalutando qualcosa?".
Toti: "Ma guardi, detto che il vaccino contro la stupidità e la violenza, ahimè, non credo che sia alle porte neanche per la scienza. Quindi per un po' dovremmo sopportare con rassegnazione cristiana, c'è un rischio e io credo che sia che quando tante persone alimentano un antisistemismo, perché io trovo dei fili di coerenza rispetto alle sciocchezze che sento sui vaccini, che sento sul 5G, che in un tempo avrebbe diffuso il virus, che sento addirittura contro le grandi opere di cemento... C'è un movimento di persone antisistema insoddisfatte che si sentono ai margini e questa è una cosa su cui la politica si deve interrogare ovviamente di perché tante persone si sentono escluse dai benefici della nostra società. Bene, queste persone esprimono anche liberamente talvolta in modo forse un po' esuberante il loro punto di vista. Il rischio è che cattivi maestri che magari sono solo leoni da tastiera, poi armino la mano a qualche persona diciamo un po più debole mentalmente, che ritiene che certe cialtronate siano vere e che quindi far giustizia del professore di turno, del politico di turno poi sia qualche cosa che fa bene".
Tre anni più tardi Toti è stato indagato con l'accusa di aver falsificato i dati Covid per avere più vaccini. Il governatore è indagato assieme al suo capo di gabinetto (dimissionario) Matteo Cozzani.
Secondo una delle ipotesi della procura i numeri sarebbero stati gonfiati per ottenere più vaccini dalla struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. Dalle intercettazioni che compongono l’enorme fascicolo in mano agli inquirenti ne emerge una particolarmente significativa ai fini dell’inchiesta. È il marzo del 2021 e le microspie installate nell’ufficio di Cozzani – già sotto indagine per presunta corruzione elettorale – captano una conversazione che il capo di gabinetto ha con un interlocutore nel suo ufficio. Cozzani, secondo quanto intercettato dalle microspie, sta parlando della difficoltà di ottenere i vaccini: “Il problema qual è stato… che io avevo già truccato, lui li ha presi, cosa è accaduto li ha riaumentati”, dice il capo di gabinetto. Quel “lui” sarebbe il presidente Toti, come si evincerebbe dalle parole successive: “Quando me li ha rimandati gli ho scritto ‘ma cazzo pres, ma sono fuori’ – dice ancora Cozzani – e lui ha detto ‘ma li ho un po’ aumentati’ e io ‘ma l’avevo già fatto io’, e lui ‘cazzo dimmelo che l’hai già fatto te, aspetta un secondo’.. vabbè”.
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