29 Marzo 2023
Il nuovo codice appalti è stato approvato dal Consiglio dei ministri in data 28 marzo. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini è molto soddisfatto e dichiara: "Come promesso, dopo anni di attesa su mia proposta, il Consiglio dei ministri oggi ha approvato finalmente il nuovo codice degli appalti pubblici. Meno burocrazia, meno perdite di tempo, più fiducia alle imprese, ai sindaci, fiducia alle imprese dei territori e alle imprese anche più piccole e artigiane. Significa più cantieri, più lavoro e più sicurezza in tutta Italia. Dalle parole ai fatti".
L'entusiasmo non è condiviso dall'Anac, l'Autority anticorruzione. "Semplificazione e rapidità sono valori importanti, ma non possono andare a discapito di principi altrettanto importanti come trasparenza, controllabilità e libera concorrenza, che nel nuovo Codice non hanno trovato tutta l’attenzione necessaria, specie in una fase del Paese in cui stanno affluendo ingenti risorse europee" dichiara Giuseppe Busia, Presidente di Anac.
"Soglie troppo elevate per gli affidamenti diretti e le procedure negoziate rendono meno contendibili e meno controllabili gli appalti di minori dimensioni, che sono – va notato – quelli numericamente più significativi. Tutto questo col rischio di ridurre concorrenza e trasparenza nei contratti pubblici", conclude.
Anche i sindacati non hanno festeggiato: il primo aprile scendono in piazza a protestare perché "con il subappalto a cascata rischi per i lavoratori su sicurezza e salari".
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