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Giornata dello spazio, Italia protagonista tra satelliti e missioni

Davdi Avino (Argotec): andremo a studiare le tempeste solari

16 Dicembre 2025

Milano, 16 dic. (askanews) - Il 16 dicembre si celebra la Giornata nazionale dello spazio, data che ricorda il giorno del 1961 nel quale è stato lanciato il primo satellite italiano. Oggi la space economy è sempre più rilevante e anche l'Italia gioca la sua parte, per esempio con aziende come Argotec, che da Torino realizza satelliti e altri progetti legati allo spazio. "È un'economia che cresce, assolutamente in fortissima crescita - ha detto ad askanews il CEO di Argotec, David Avino - anche nell'immediato futuro. Si parla addirittura di un trilione di dollari, quindi mille miliardi di dollari a partire dal 2030 con un'economia che arriverà quasi a un trilione e otto nel 2035. Questa si parla chiaramente di un'economia a livello globale mondiale. Noi in Italia siamo sicuramente bravi da un punto di vista industriale perché comunque all'interno abbiamo l'industria che può portare satelliti in orbita, chi fa i satelliti, chi fa i moduli spaziali e chi ha tutte quante le tecnologie principali per andare e vivere in qualche modo anche nello spazio".

L'Italia negli anni ha sviluppato competenza e presenza nella space economy, con anche progetti importanti di lungo raggio e lungo periodo. "Noi come Argotec - ha aggiunto Avino - lavoriamo e abbiamo lavorato in passato tantissimo anche su tanti esperimenti legati agli astronauti nello spazio, oggi ci collochiamo come uno dei produttori mondiali più importanti per satelliti di piccole dimensioni. Noi facciamo anche sistemi per le telecomunicazioni molto lontane dalla Terra, quindi si parla anche di Luna, si parla in futuro di Marte e soprattutto anche di scienza e proprio in queste ore abbiamo, sia l'Agenzia Spaziale Italiana che l'Europa, alcuni colleghi di entrambe le agenzie con i miei colleghi di Argotec stiamo lavorando ad un progetto incredibile che nel 2027 porterà un satellite ancora più lontano, interamente costruito in Italia, a 24 milioni di chilometri di distanza per andare a monitorare cosa le tempeste solari".

È vero, si parla di trilioni di dollari e di economie globali, ma anche del mito dello spazio che non si spegne, del desiderio di raggiungere le stelle, che la notte ancora oggi nonostante tutto, brillano nel nostro cielo.

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