Venezuela, raid Usa su imbarcazione narcotrafficanti nei Caraibi, 3 morti, ministro Difesa Padrino: "Guerra non annunciata", Caracas chiede indagine Onu - VIDEO
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Con un video social, Trump annuncia il terzo bombardamento di una barca appartenente a organizzazioni terroristiche "in rotta per avvelenare gli americani". Padrino López denuncia: "È guerra non dichiarata"
Un nuovo attacco militare statunitense contro un'imbarcazione contenente narcotici illegali al largo dei Caraibi. È quanto annunciato ieri, 20 settembre, dal Presidente Trump sul suo profilo social Truth nel quale ha dichiarato che, su suo ordine, gli Stati Uniti hanno intercettato e colpito, in acque internazionali, una nuova imbarcazione affiliata a organizzazioni terroristiche che trasportava droga illegale, provocando così la morte di tre "narcotrafficanti".
Aumenta l'escalation fra gli Usa e il Venezuela dopo quest'ultima operazione definita dal tycoon un "attacco cinetico letale". Nell'annuncio social, Trump ha anche pubblicato un video dell'attacco sottolineando che nessun membro dell'esercito statunitense è rimasto ferito. "L'imbarcazione – così come confermato dall'intelligence americana – stava trafficando narcotici illegali, e stava transitando lungo un noto passaggio di narcotraffico in rotta per avvelenare gli americani". Un'operazione largamente rivendicata dal tycoon dopo l'ultima, la più recente del 15 settembre, nella quale un'altra barca era stata fatta saltare in aria con missile da aereo militare provocando la morte di 3 narcotrafficanti in un'area sotto giurisdizione dello United States Southern Command (Southcom). "Smettete di vendere fentanyl, narcotici e droghe illegali in America e di commettere violenza e terrorismo contro gli Americani!!!" avverte Trump.
Immediata la reazione dei politici venezuelani: Vladimir Padrino López, ministro della Difesa venezuelano, ha definito lo schieramento militare statunitense al largo dello Stato Sudamericano "una guerra non dichiarata", ovvero un'aggressione militare scaturita col pretesto della lotta al narcotraffico. Secondo lui infatti, Washington starebbe attaccando con altre intenzioni, invece di detenere e sequestrare le imbarcazioni sospette. Tarek William Saab, procuratore generale venezuelano, è intervenuto esplicitamente chiedendo alle Nazioni Unite di condurre un'indagine ufficiale dopo quello di ieri, terzo attacco nel mese di settembre. Per lui è un "crimine contro l'umanità" ciò che ha fatto Trump, usando "missili e armi ad alta tecnologia contro pescatori indifesi su piccole imbarcazioni". Alla luce delle "minacce" statunitensi, il Venezuela sta reagendo con altrettanta tensione ordinando il dispiegamento di truppe ed esercitazioni militari sull'isola di La Orchila e accusando l'amministrazione Trump di aspirare ad un "cambio di regime".