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Rashid Buttar, morto a 57 anni il medico britannico che ha accusato Fauci e l’Oms per le vittime del Covid. Il web: “L’hanno ucciso” - VIDEO

In un video “premonitore”, Buttar aveva confessato che se gli fosse successo qualcosa sarebbe stato per aver “detto la verità”

19 Maggio 2023

È morto ieri, giovedì 18 maggio, Rashid Buttar, il 57enne medico britannico che aveva sfidato Anthony Fauci e l’Oms e sul Covid. Da quando è arrivata la notizia il web ha pianto la sua morte, con i social che sono stati inondati di omaggi e condoglianze, ma anche di accuse secondo le quali Buttar (per la cui morte non sono state rivelate le cause) sarebbe stato “ucciso”. Secondo quanto riferito, la scomparsa del medito di origini britanniche è stata confermata dalla sua famiglia: “Il dottor Rashid Buttar è deceduto il 18 maggio 2023, a casa sua mentre trascorreva del tempo con la sua famiglia, circondato dai suoi amati familiari quando ha esalato l'ultimo respiro”. Il medico è morto dopo aver affermato di essere stato intenzionalmente avvelenato per le sue opinioni sulla pandemia, sui vaccini e sul Covid 19.

A quanto risulta, Buttar è morto per una "overdosi di proteine spike vaccinali, in qualche modo a lui trasmesse", si legge su alcuni post Twitter. L'uomo, come già accennato, aveva dichiarato di essere stato avvelenato dopo la sua intervista alla CNN.

Buttar su TikTok: “Se mi succede qualcosa, non mi sono suicidato”

Buttar aveva accusato Fauci, medico che fa parte della task force della Casabianca e reo di avere sulla coscienza tantissimi morti. Sarebbe stato lui, per il medico inglese, a “importare” il Covid-19 dalla Cina e di averlo modificato elevandone il potenziale distruttivo. Buttar aveva puntato il dito contro l’Organizzazione mondiale della sanità, ma anche contro Bill Gates, i “poteri forti” e i media mainstream per aver creato un isterismo ingiustificato nei confronti del coronavirus. Contrario ai vaccini anti-Covid, non si è mai sottoposto alla vaccinazione. Un video su TikTok lasciato come una sorta di testamento, oggi suona come premonitore: “Se mai sentissi che è successo qualcosa, che sono morto, non sono depresso, non mi sono suicidato. Ti sto dicendo subito che dobbiamo alzarci e combattere. Quindi ricordati che se mi succede qualcosa è perché ho detto la verità e loro non vogliono che quella verità continui a venire a galla. Ma non mi sono suicidato. Non sono depresso. Sono molto felice e sono molto entusiasta di essere vivo in questo momento. Il male sta scomparendo e tutte le verità stanno venendo alla luce”.

I messaggi sul web: “Tutti noi sappiamo che quest’uomo coraggioso è stato ucciso”

“Tutti noi sappiamo che questo uomo coraggioso è stato ucciso”, si legge sul web. E ancora: “Hanno fatto fuori quest’uomo”. “La tua morte ci dimostra che hai detto la verità che ricorderemo”. “L’hanno silenziato”. E poi c’è chi ha lasciato un pensiero commosso: “Un altro campione per la verità e la salute ci ha lasciato”, è uno di commenti. “Grazie, anima coraggiosa, per il tuo servizio qui, il tuo servizio all'umanità e al nostro futuro. Possiamo tutti noi avere la forza e il coraggio di essere autentici e di vivere la vita onestamente e per uno scopo che contribuirà a creare un futuro libero e sano”. 

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