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Ucraina, Canfora cita Giulietto Chiesa: "Un errore portare la Nato ai confini russi" VIDEO

Luciano Canfora, storico e accademico italiano, intervistato a La7 sulla situazione ucraina cita Giulietto Chiesa e parla di "errore" in riferimento alla scelta della Nato di arrivare alle porte di Mosca VIDEO

14 Marzo 2022

Luciano Canfora, storico e accademico italiano, interviene a La7, ospite di David Parenzo e Concita De Gregorio a In Onda: "Un errore portare la Nato ai confini russi", dice menzionando Giulietto Chiesa. "È possibile che una grande potenza accetti di essere declassata", afferma, "Una vecchia intervista di Giulietto Chiesa a Putin culminava in questa considerazione: 'esortiamo i nostri amici occidentali a rispettare la dignità del nostro paese'". Conclude: "E allora portare la Nato sotto i confini, prima del Baltico, poi la Polonia, poi prospettarla in Ucraina, è contrario allo spirito di Minsk".

Canfora sull'Ucraina

Le parole di Canfora in merito alla questione ucraina non sorprendono di certo chi segue le considerazioni pubbliche del noto storico e filosofo. In un'intervista rilasciata a Il Riformista ha riservato dichiarazioni al vetriolo per il modo in cui la questione è stata raccontata sulla nostra stampa: "Ciò che sfugge è che il vero conflitto è tra la Russia e la Nato. Per interposta Ucraina. Che si è resa pedina di un gioco più grande. Un gioco che non è iniziato avanti ieri ma è cominciato almeno dal 2014, dopo il colpo di Stato a Kiev che cacciò Yanukovich". E aggiunge: "È una guerra tra potenze. Quando i vari giornaletti e giornalistucoli dicono ecco gli ex comunisti che si schierano…Una delle solite idiozie della nostra stampa".

E a proposito dell'attuale leader ucraino e del trattamento da eroe che gli sta riservando l'occidente in questi giorni: "Nell’ottobre del 2021 (il Guardian, ndr) fece un ritratto di Zelensky, dal punto di vista affaristico, molto pesante. Incitiamo i nostri simpatici gazzettieri ad andarsi a leggere il Guardian dell’anno passato per avere un ritratto realistico di Zelensky. Dopodiché non mi scandalizzo, perché quando si usano le parole libertà e democrazia c’è odore di propaganda lontano un miglio".

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