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Graziano (Fincantieri): "dobbiamo lavorare per una vera Europa della difesa e della sicurezza: è esigenza irrinunciabile"

Per Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, per costruire effettivamente un'industria della difesa forte, capace di proiettare una sicurezza globale, servono piattaforme comuni per lo scambio dei pezzi e dei rifornimenti tra Stati europei

20 Aprile 2024

Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, al Feuromed di Napoli, il Festival euromediterraneo dell'economia, ha sottolineato l'importanza di una vera Europa della difesa e della sicurezza e per farlo serve interoperatività di mezzi e rifornimenti.

Difesa europea

"Bisogna prepararsi ad affrontare un mondo complicato. Evidentemente dobbiamo lavorare perché ci sia una vera Europa della difesa e della sicurezza. Che è un'esigenza irrinunciabile l'abbiamo capito il giorno dopo dell'invasione dell'Ucraina, perché in effetti l'Unione europea è stata l'unica organizzazione in grado di reagire: le sanzioni le poteva fare soltanto l'Unione europea perché la NATO è un'organizzazione difensiva; il supporto tramite aiuti con armi lo poteva decidere soltanto l'Unione europea". 

Paradigmi nuovi

"In questo momento è anche lo strumento che può rafforzare una base industriale della difesa europea e può far superare quelli che sono i problemi dell'industria della difesa europea che sono la frammentazione e la duplicazione. Per avere più efficacia, quindi perché la spesa sia più efficiente e nello stesso tempo chiedendo anche maggiori investimenti sulla difesa, bisogna assumere poi paradigmi nuovi, di trasformazione". 

L'esigenza dell'intercambiabilità

"Adesso perché si possa costruire effettivamente un'industria della difesa forte, che possa proiettare una sicurezza globale, ci serve l'intercambiabilità, cioè convergere su delle piattaforme costruite in comune dagli Stati europei per rendere possibile lo scambio dei pezzi e dei rifornimenti: pensiamo alla missione nel Mar Rosso, evidentemente sarebbe molto importante che una nave italiana, una nave francese e una nave tedesca fossero basate sugli stessi paradigmi e potessero cooperare insieme. E questa intercambiabilità sarebbe anche il modo, attraverso la decisione politica, per spingere le industrie e obbligarle ad una cooperazione maggiore. 

Una iniziativa come questa è di particolare valore in questo momento in cui si discute la difesa europea, nuovi investimenti per la difesa, ruolo strategico".

Il ruolo dell'Italia

"In generale il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo è sempre stato importante. Noi abbiamo sempre cercato di riaffermare l'attenzione verso il fianco Sud e quello del Mezzogiorno italiano evidentemente si colloca anche a livello simbolico in questo sistema perché noi abbiamo parlato di tanti mari, ma sicuramente il mare più strategico e più importante dal punto vista economico, dal punto di vista militare, dal punto di vista culturale è il Mediterraneo dove si incrociano le rotte che vanno da Gibilterra a Suez, dove arrivano le rotte che vengono dai Dardanelli, dove passano i cavi sottomarini, dove avviene lo scambio commerciale, dove c'è lo scambio di cultura, in cui muovono i poveri migranti in attesa di un accordo europeo, in cui avviene lo scambio culturale, lo scambio economico. 

L'attenzione verso il Mediterraneo che è stata dedicata dall'Unione europea, dalla NATO, dalla sicurezza è chiarita da queste situazioni".

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