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De Felice (Intesa Sanpaolo): "C'è bisogno di risorse comuni, il piano Mattei con le sole risorse italiane non basta; il Pnrr ha aperto la strada"

Per Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, il piano Mattei con le sole risorse italiane non riuscirà a stabilire un'alleanza forte tra l'Europa e il Nord Africa ma è necessario un coinvolgimento europeo"

20 Aprile 2024

Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, è intervenuto ai lavori della II edizione del Feuromed, il festival euromediterraneo dell'economia che si chiude oggi al Centro congressi dell'Università degli studi Federico II di Napoli, dopo tre intensi giorni di dibattito sul ruolo del Mediterraneo e del Mezzogiorno d'Italia nell'economia globale.

"Investire di più"

"Il punto di partenza è già molto positivo perché riusciamo a fare innovazione in Campania e anche in altre regioni del Mezzogiorno. Il contesto politico spinge ad un accorciamento delle catene del valore, quindi l'Italia e il Mezzogiorno all'interno del Mediterraneo hanno molte prospettive. Cosa fare di più? Dobbiamo investire ancora di più sulle competenze, non soltanto a livello di università, dove siamo messi piuttosto bene - con delle eccellenze campane - ma anche nelle scuole secondarie, nelle scuole primarie, impostando una logica verso il tema dell'innovazione e dell'intelligenza artificiale e così via".

I tempi

"Prima facciamo e meglio è, perché la concorrenza non sta ferma a guardare, quindi è importante agire e programmare, il prima possibile".

Le politiche e le riforme messe in campo dal Governo e poi dall'Europa, quindi anche il Pnrr, per trainare il Sud

"Sono l'inizio di una fase che deve essere più lunga. Aggiungo il piano Mattei, che è molto importante. Il piano Mattei però con le risorse soltanto italiane non potrà stabilire un'alleanza forte tra l'Europa e il Nord Africa. Ci vuole anche un coinvolgimento europeo e di questo si dovrebbe parlare nelle campagne elettorali, non solo italiane ma di tutti gli Stati membri dell'Europa, in vista delle elezioni europee di giugno".

Padoan e il Pnrr come strumento da clonare

"Il PNRR con il suo Next Generation You ha permesso per la prima volta obiettivi comuni all'Europa, anche con un debito comune. È nato sull'emozione per quanto riguarda la pandemia, ma se pensiamo a tutte le nuove sfide che l'Europa ha - dal calo demografico all'invecchiamento della popolazione, al gap tecnologico non solo con gli Stati Uniti ma anche con la Cina e transizione climatica - vuol dire una grande montagna di denaro necessario per allinearci agli Stati Uniti e talvolta anche alla Cina: c'è maggiore bisogno di risorse comuni".

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