19 Aprile 2024
Luigi Merlo, responsabile relazioni istituzionali di MSC, è intervenuto al Feuromed - Festival euromediterraneo dell'economia in corso a Napoli, al Centro congressi dell'Università degli studi Federico II, al panel su L'industria del mare. La nuova geografia dei traffici, la guerra del Mar Rosso. Il Giornale d'Italia gli ha chiesto quale può essere il futuro del trasporto marittimo, stante l'attuale congiuntura internazionale:
"Viviamo una fase di grande trasformazione, legata ai conflitti ma anche agli effetti del cambiamento climatico. Quindi nulla sarà più come prima.
Cambiano le rotte, cambieranno anche probabilmente le organizzazioni della logistica a livello globale e l'industria. Si era già verificato già ai tempi del covid.
È un mondo che da un lato si è ristretto, ma che tutte le avversità e i conflitti stanno riallargando. Quindi si sta trasformando il concetto di industria. Molte aziende si stanno riposizionando più vicino al mercato distribuzione, il cosiddetto reshoring. Altri elementi si stanno verificando per quel che riguarda l'organizzazione dei magazzini e della logistica. Si sta potenziando molto ovunque l'infrastrutturazione ferroviaria.
Tutti questi elementi porteranno ad un'integrazione trasportistica molto diversa rispetto a quella che conosciamo oggi. Ma il trasporto marittimo rimarrà di gran lunga il grande motore di importanza fondamentale per mantenere il mercato globale.
Da questo punto di vista, l'aumento delle flotte, del dimensionamento navale si è dimostrato un elemento fondamentale, perché nel momento in cui, come oggi avviene, le rotte si sono allungate a seguito dei conflitti nel Canale di Suez, avere più navi a disposizione consente di avere la merce ancora in condizioni adeguate e nei tempi accettabili. Se così non fosse ci troveremmo in una vera e propria emergenza".
"La compagnia ha investito molto in nuova flotta. È la compagnia che ha investito di più, per avere più navi a disposizione, lavora molto sulle intermodalità. Siamo i principali operatori ferroviari merci, ormai a livello europeo. Abbiamo iniziato a investire anche sui vettori aerei merci, questo per dare una risposta globale di servizio, per fare un'integrazione che consenta alla merce di avere tempi certi dalla partenza all'arrivo e dare servizi sicuramente evoluti rispetto a tutto questo attraverso anche la digitalizzazione, attraverso un'integrazione forte con i servizi portuali e questo garantendo al mercato una risposta efficace ed efficiente, come sempre più viene richiesto.
"Il passato l'abbiamo visto: grandi trasformazioni; crisi pre-covid, ripartenza fortissima e dopo una situazione di instabilità e poi i conflitti. Quindi un continuo elemento di necessaria capacità di flessibilità da parte delle compagnie armatoriali.
Il futuro vedrà non più le grandi alleanze, perché si stanno scomponendo, quindi anche una capacità competitiva molto più forte.
Tutto dipenderà se, come tutti ci auspichiamo, arriveranno i venti di pace, se i conflitti in qualche modo termineranno, oppure se questa situazione si protrarrà perché questo è un'incertezza che determina molto rispetto al trasporto marittimo. In qualche modo oggi conta molto più la diplomazia che ogni altra cosa per garantire all'economia mondiale e ai trasporti un futuro certo.
"Sicuramente il trasporto marittimo è sempre in grado di dare una risposta molto efficace. Si sta organizzando anche dal punto di vista della sostenibilità, sta rinnovando molto le flotte con carburanti a meno impatto, sta innovando molto dal punto di vista trasportistico. Quindi noi siamo come gruppo molto propositivi e molto positivi e continuiamo ad investire sul futuro con grande determinazione".
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