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Mazzoncini (A2A): "Strategia sciagurata di Putin può essere grande opportunità; necessari finanziamenti a fondo perduto per le infrastrutture in Africa"

Per l'amministratore delegato di A2A i rifiuti fonte di energia su cui lavorare: in Italia, dove scarseggiano carbone e gas, e anche in Africa dove è prevista una crescita record della popolazione

18 Aprile 2024

Al Feuromed di Napoli Renato Mazzoncini, ad di A2A, è intervenuto sulla trasformazione del Mezzogiorno d'Italia in hub energetico del Paese e ponte per una grande rete energetica transnazionale, che dall'Africa porta in Europa. Scenario in cui, chiaramente, come è stato sottolineato nel corso dei lavori, risultano fondamentali logistica, infrastrutture, capacità di connessione e l'azione delle grandi aziende nazionali. Il Giornale d'Italia lo ha intervistato:

Si può immaginare un futuro energetico senza la Russia?

"Sì: c'è stata una capacità incredibile dell'Europa di rendersi autonoma dalla Russia e c'è stato un cambio di baricentro notevolissimo per l'Italia. Il grosso dei flussi del gas che arrivava dalla Russia oggi arrivano dall'Algeria, soprattutto, e dalla Libia. 

Ci troviamo quindi in una situazione in cui - come si sta dibattendo in questo Festival euro-mediterraneo dell'economia - il baricentro dell'energia italiana si è spostato decisamente a sud, un po' anche perché le rinnovabili come sole e vento sono molto più presenti al sud che al nord, e quindi si stanno sviluppando più qui, e un po' perché anche l'hub del gas - che un tempo arrivava dal Nord, diciamo dalla Russia - oggi arriva di fatto dal nord del Mediterraneo, dal sud mediterraneo, cioè da Algeria in particolare. Direi, quindi, una grande opportunità per il Sud che nei prossimi anni si troverà ad avere un costo energetico sicuramente più basso del nord Italia del nord Europa".

Nel suo intervento ha evidenziato la grande instabilità di tutto ciò che è Mediterraneo nel versante dell'Africa. È possibile, e come, creare un ponte per l'energia? 

"Questa strategia sciagurata di Putin, che ha invertito il baricentro, spero non venga contro ribaltata dai problemi geopolitici che stiamo vedendo nel nord Africa, nell'area della penisola arabica. Può essere una grande opportunità, ma richiede stabilità. Gli approvvigionamenti energetici richiedono di avere controparti stabili, quindi speriamo che non si crei davvero ancora maggiore instabilità rispetto a quello che stiamo vedendo nell'area a sud di noi". 

Abbiamo letto che nelle ultime settimane ci sono stati addirittura prezzi negativi dell'energia in Italia, e che questo poi, però, non si scarica sulle bollette

"I prezzi si sono continuamente abbassati negli ultimi mesi. L'Autorità mediamente ogni due mesi fissa i prezzi orientativamente per il mercato in tutela, ma poi diventa un driver per tutti.

I prezzi sono in continua riduzione ormai da un sacco di trimestri. I prezzi negativi sono puntuali, voglio dire in un certo minuto della giornata succede che la produzione rinnovabile supera la domanda e in una logica domanda/offerta i prezzi possono arrivare anche a zero. Ovviamente non è la media della giornata, però è molto interessante quello che sta succedendo perché più si espandono le rinnovabili e più si creano situazioni in cui si abbassano i prezzi e questa è una delle ragioni per cui anche le bollette rispetto a sei mesi fa o dodici mesi fa sono significativamente abbassate e io immagino che potranno continuare a scendere

Dobbiamo continuare a investire in rinnovabili, visto che le fonti autoctone di energia che abbiamo nel nostro Paese, alla fine, sono l'acqua il sole il vento e i rifiuti. Anche dei rifiuti facciamo energia con i termo-valorizzatori o bio-metano con i nostri rifiuti umidi urbani. Sono le uniche fonti autoctone che abbiamo: noi non abbiamo carbone o gas se non in quantità minime e quindi credo che dobbiamo molto lavorare su questo a proposito di rifiuti". 

Nel suo intervento si è parlato di un piano Mattei dei rifiuti però lei ha spiegato come in Africa la situazione sia devastante quindi che cosa si sta facendo e cosa si può fare

"Credo che la crescita della popolazione in Africa, che passerà da 1,3 miliardi di persone a 2,5,  debba per forza essere accompagnata anche da una pianificazione sui rifiuti perché già oggi la stragrande maggioranza delle discariche incontrollate in giro per il mondo è in Africa e ovviamente non si può andare avanti in questa maniera. Bisogna investire in impianti. Cioè, come l'Africa ha bisogno di strade, aeroporti, ferrovie, porti, ha bisogno anche di infrastrutture elettriche e ha bisogno anche di infrastrutture per la gestione dei rifiuti, ad esempio semplicemente i termo-valorizzatori. Abbiamo fatto e presentato uno studio per le grandi città del Nord Africa, da Alessandria d'Egitto a Tripoli, Algeri, Tunisi, e abbiamo visto che sono città di dimensioni simili alle nostre grandi città, come Roma e Milano, e quindi il modello è molto semplice. Bisogna realizzare dei termovalorizzatori dove conferire i rifiuti che ovviamente stanno già raccogliendo, se no sarebbero sepolti dai rifiuti nelle città.

È una cosa che si può fare. Il punto è che mentre da noi questi investimenti arrivano facilmente dai privati, perché c'è una tariffa che i cittadini sono in grado di pagare - la Tari, per esempio - con cui si coprono questi costi, lì non è organizzato alla stessa maniera e quindi il vero tema è che probabilmente sono investimenti che richiederebbero anche un po' di finanziamento a fondo perduto da parte, a mio avviso, dei Paesi occidentali che dovrebbe effettivamente essere più generosi con le risorse che possono arrivare dei fondi. Dato però che questo fondo oggi è bassissimo, davvero molto basso, spero che nei prossimi anni il commitment dei Paesi occidentali verso questo fondo possa crescere perché, se vogliamo avere un una crescita e uno sviluppo sostenibile di Paesi dove la popolazione sta aumentando, dobbiamo dare una mano.

Oggi il grosso della popolazione mondiale sta crescendo intorno l'equatore: è una buona notizia perché c'è sempre sole e, quindi, dal punto di vista energetico, con un pannello solare tutto produce energia sempre, tutti i giorni dell'anno. Ma servono soldi per comprare il pannello solare: se non hai soldi per comprare il pannello solare non puoi avere l'energia. Oggi questi Paesi i soldi non li hanno. Bisogna dare loro una mano".

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