07 Agosto 2023
Il caso di Kata, la bambina rapita a Firenze diventa sempre più complesso. Nell'ex hotel in cui viveva la piccola con la madre la sera del 28 maggio un ecuadoregno, Santiago Medina Pewlaz, precipitò dalla finestra della sua abitazione mentre cercava di sfuggire ad un gruppo di peruviani che lo voleva aggredire per obbligarlo a lasciare la stanza che occupava. Il caso è da legarsi alla pista del racket degli affetti, collegata anche al rapimento di Kata secondo le indagini.
Complice di quanto accaduto quella sera secondo le indagini parrebbe essere tra l'altro Abel, lo zio di Kata che si fa chiamare anche Dominique, arrestato insieme ad altri tre peruviani. L'uomo, che è stato anche l'ultimo ad aver visto la bambina chiedeva 700 mensili a chi entrava nell'hotel. Il ras dell'ex hotel Astor si chiamava invece Carlos ed era colui che gestiva tutto.
L'uomo telefona prima al 112, denunciando che degli uomini lo volessero prendere a sprangate. "Aiuto! Vogliono ammazzarmi!", poi come si vede nel video dove è aggrappato al cornicione di una finestra al secondo piano cede la presa e precipita sul marciapiede di via Maragliano.
"Aiuto, voglio ammazzarmi!".
"Chi vuole farle del male? Ma lei è chiuso in casa?".
"Delle persone che abitano nel palazzo. C'è sangue".
"Sales afuera" (esci fuori!ndr).
"Te matamos! Ti ammazziamo cane di m....!"
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia