23 Maggio 2021
Un biglietto minatorio è stato recapitato al giudice antimafia Giovanni Falcone durante un convegno organizzato a Roma dall'Adnkronos solo 11 giorni prima della strage di Capaci. L'ennesimo "pizzino" con presagio di morte giunto nelle mani del magistrato, forse l'ultimo. Il 23 maggio 1992 Cosa Nostra fece saltare in aria, con 500 kg di tritolo, l'auto su cui viaggiava il giudice. Insieme a lui persero la vita la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta.
Undici giorni prima della drammatica strage di Capaci, qualcuno ha ricordato a Giovanni Falcone che presto sarebbe giunta la sua ora e così è stato. Si trattava di una delle infinite minacce di morte che, dal fallito attentato dell’Addaura di tre anni prima, erano giunte nelle mani del magistrato diventando sempre più reali. Quel giorno Falcone era impegnato in un convegno sulla droga quando ricevette quel bigliettino. Si trattò forse dell’ultimo avvertimento prima dell'esplosione di 500 kg di tritolo del 23 maggio 1992, che distrusse l’autostrada provocando la morte del giudice falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Una telecamera dell'Adnkronos ha ripreso il momento in cui viene portato al giudice il foglietto minatorio.
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