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Sølve Sundsbø: "Il modo in cui abbiamo progettato il calendario permette di avere 22 immagini tra cui scegliere"

Il fotografo Sølve Sundsbø è stato intervistato da Il Giornale d'Italia in occasione della presentazione del 57° calendario Pirelli, svoltasi oggi a Praga

14 Novembre 2025

Il fotografo Sølve Sundsbø è stato intervistato da Il Giornale d'Italia in occasione della presentazione del 57° calendario Pirelli, svoltasi oggi a Praga. 

Cosa rappresenta per te il calendario?

Dunque, il calendario è due cose. È la storia del calendario, che è molto importante per la fotografia, perché ha una lunga tradizione. Crea foto bellissimi con fotografi straordinari. E per me è stato, personalmente, è una pietra miliare nella mia carriera, nel senso che è qualcosa che desideri fare da tutta la vita professionale. E ora ho avuto la possibilità di farlo. Quindi, sono molto orgoglioso.

Sei tornato alla tradizione: 11 donne di diverse etnie

Abbiamo lavorato con 11 donne, la questione è che il modo in cui abbiamo progettato il calendario permette di avere 22 immagini tra cui scegliere, e tu puoi decidere quale immagine usare. È così che l’abbiamo pensato: scegli quale foto vuoi avere per ogni mese. Questa è la bellezza del calendario: è un oggetto, non è solo qualcosa da scorrere sul telefono o altro. Ma ciò che lo rende speciale quest’anno è che abbiamo realizzato anche un film, ed è perfetto per i social media o per Internet. Penso che il film renda spesso meglio di una semplice fotografia.

Posso chiederti una pensiero di ciascuna delle donne del calendario?

Sono tutte personalità davvero uniche, e rappresentano cose che ammiro: il loro talento, che sia nello sport come Venus, o nella recitazione come Gwendoline, o nel canto come Twigs. Ognuna rappresenta qualità diverse. Abbiamo fatto una conversazione prima dello shooting per decidere con quali elementi avrebbero lavorato e quale persona potesse farlo davvero. Per esempio, Eva Herzegovina era sott’acqua, e non molte persone sono in grado di farlo.

Quindi la scelta si è basata sulle capacità, sul temperamento. Venus, per esempio, era il fuoco, perché l’ho vista giocare a tennis ed è una figura molto potente.

Insomma, erano tutte connessioni istintive. Per me ciascuna di loro rappresenta qualcosa di diverso.

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