02 Novembre 2020
Coronavirus, emergenza sanitaria - ore 1800 lock down ristoranti, pub, bar (LaPresse)
Chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, riduzione della capienza nei traporti pubblici dall'80 al 50 per cento, chiusura dei musei e stop alla circolazione tra le regioni. Questi i punti su cui si concentrerà il vertice di Giuseppe Conte che oggi illustrerà alle camere le ipotetiche restrizioni del nuovo Dpcm. Inoltre, il coprifuoco in tutta Italia dalle 21, rappresenterebbe l'ipotesi di compromesso tra una chiusura nazionale alle 18, richiesta da alcune regioni e le indicazioni del governo per restrizioni localizzate ad aree di contagio in cui l'indice è più alto. Per quanto riguarda le regioni maggiormente colpite, saranno presi provvedimenti ancora più severi: chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo, estensione dad alla seconda e terza media, veri e propri lockdown nelle zone più critiche.
Ancora non c'è un accordo nella maggioranza sui provvedimenti da adottare. Italia viva è contraria al coprifuoco alle 18 e ritiene irrealizzabile la riduzione della capienza dei mezzi pubblici al 50% senza un investimento che vada ad incrementare le corse. Inoltre, dibattito in corso tra governo e presidenti delle Regioni su chi debba assumersi le responsabilità di eventuali lockdown locali. Il braccio di ferro tra il governo e le Regioni è la motivazione per cui la firma del nuovo decreto potrebbe slittare a martedì.
"La filosofia su cui stiamo ragionando immagina misure rafforzative a livello nazionale ma in particolare misure più forti in regioni con contagio più alto" afferma il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini che inoltre annuncia: "Con i passi avanti che faremo chiuderanno anche i musei". Il ministro per i rapporti regionali, Francesco Boccia, ha chiarito a governatori e sindaci che un'ulteriore stretta sarebbe scattata in maniera automatica con i contagi al di sopra della soglia d'allarme, ricordando che ben 11 Regioni hanno Rt oltre 1,5 e 2 Regioni, Piemonte e Lombardia, oltre 2. La provincia autonoma di Bolzano è vicina al 2 (1.96). Hanno superato la soglia dell'Rt 1.5 la Valle d'Aosta (1.89), il Molise (1.86), l'Umbria (1.67), la Calabria (1.66), la Puglia (1.65), l'Emilia Romagna (1.63), la Liguria (1.54)e il Lazio (1.51). Provincia Autonoma di Trento Rt (1.5) e Friuli Venezia Giulia sono a 1.5. Mentre in Campania l'Rt è poco al di sotto, a 1.49.
L'ipotesi di un lockdown generalizzato sembra ormai scongiurata dai più. Lombardia, Piemonte e Liguria avrebbero prospettato la possibilità di limitare gli spostamenti solo per gli over 70. Ipotesi ritenuta del tutto inattuabile dal Governo. A tal proposito, afferma il governatore della Liguria, Giovanni Toti: "Il Paese non può permettersi un nuovo lockdown. Proteggendo i nostri anziani di più e davvero, la pressione sugli ospedali e il numero dei decessi diventerebbero infinitamente minori. Sarebbe folle richiudere in casa tanti italiani per cui il Covid normalmente ha esiti lievi, bloccare la produzione del Paese, fermare la scuola e il futuro dei nostri giovani e non considerare alcun intervento su coloro che rischiano davvero. Speriamo ci sia saggezza stavolta e non demagogia". Fa discutere un tweet del governatore, successivamente ritrattato, in cui definisce gli anziani "non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese".
"Il lockdown è l'unica misura che si è dimostrata efficace: se possiamo andare avanti con altre misure procediamo. Ma se i tecnici ci dicono che l'unica alternativa è il lockdown, facciamolo a livello nazionale" afferma Attilio Fontana nel corso dell'incontro Regioni-Governo sul dpcm. Il governatore si è detto contrario a un lockdown territoriale, perchè "se fermiamo Milano, si ferma la Lombardia" e "il virus oggi è diffuso su tutto il territorio nazionale, non è come a marzo. Una serie di interventi territorio per territorio, polverizzati e non omogenei, sarebbero probabilmente inefficaci e anche incomprensibili ai cittadini, che già oggi sono disorientati".
Per il governatore del Veneto Luca Zaia «il lockdown generalizzato non è sostenibile e non serve, in Veneto la maggior parte sono asintomatici e la sanità è sotto controllo». Zaia si sarebbe detto favorevole a misure nazionali, da «decidere insieme e chi ritiene può aggiungere misure territoriali restrittive». Ma avrebbe sottolineato che l' RT non sempre è paragonabile tra Regioni perché il numero dei tamponi e del contact tracing sono diversi; vanno irrobustite le cure domiciliari.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini propone uno stop alla circolazione dopo un certo orario. Inoltre, anche lui avrebbe sollecitato misure nazionali perché facilmente spiegabili al Paese.
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