11 Ottobre 2020
Roberto Speranza (fonte foto LaPresse)
Si è conclusa la riunione tra il ministro della Salute e il Comitato tecnico-scientifico, convocata in vista del nuovo Dpcm che il governo si prepara ad approvare per contenere la diffusione dei contagi da coronavirus. Il prossimo step prevede una cabina di regia, già convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia per lunedì, per un confronto con le Regioni.
Il ministro della Salute ha lasciato la sede della Protezione civile, il Cts è invece ancora riunito. Il governo approverà a breve nuove misure anti-covid, reintroducendo restrizioni, a fronte di una repentina crescita dei contagi. Il Dpcm arriverà all’inizio della prossima settimana. “L’Italia non può permettersi un nuovo lockdown, non se lo può permettere il sistema economico e quello commerciale”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Mezz’ora in più, su RaiTre. Lo stesso concetto è stato ribadito dal commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri.
Il vertice tra Speranza e il Cts è considerato come un tavolo preparatorio per le nuove misure. Fra queste la chiusura dei bar e delle rivendite di alcolici alle 24 e il divieto di consumare davanti ai locali a partire dalle 21. La stretta non riguarderà solo la movida, ma anche le feste private, gli sport amatoriali di contatto e altre attività che presuppongono aggregamento e molti partecipanti. Saranno fissati nuovi limiti e nuovi divieti.
Quanto alla scuola, sembra invece che non ci siano limitazioni in vista. “Non c’è alcuna ipotesi di provvedimenti restrittivi per le scuole. Il Governo non ne ha affatto discusso. E sarebbe strano il contrario: i dati ci confermano che le scuole sono luoghi molto più sicuri di altri”. Lo ha scritto la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina sui social, smentendo la possibilità di nuovi provvedimenti riguardanti gli alunni e le lezioni in presenza. “A scuola ci sono regole, anche molto stringenti - ha aggiunto la Ministra - che studenti, studentesse e personale stanno rispettando con grande senso di responsabilità. Credo poi che vada fatta una riflessione seria su tutte quelle attività, anche ricreative, che riguardano i nostri ragazzi fuori da scuola, dopo l’orario scolastico. Episodi recenti ci dimostrano che spesso sono l’origine di focolai che costringono alla quarantena decine di giovani e adulti. Il Governo sta invece valutando l’utilizzo dei test rapidi anche per le scuole, come sto chiedendo da tempo”.
Entro il 15 ottobre il governo dovrà adottare il nuovo Dpcm, confermando o aggiornando le regole attualmente in vigore. Secondo alcune fonti della maggioranza, il premier Giuseppe Conte avrebbe manifestato la volontà di chiudere già lunedì. Fra le misure oggetto del provvedimento una stretta su feste e movida. Le feste e le riunioni private sarebbero infatti la fonte primaria dei nuovi contagi da Covid 19. Potrebbe essere dunque previsto un limite massimo di trenta partecipanti per matrimoni, battesimi, comunioni e cresime. Quanto alla 'movida', secondo le prime informazioni potrebbe essere imposto il divieto di assembramento davanti ai bar dalle 21 e la chiusura di locali e ristoranti potrebbe essere anticipata alle 24.
Oggi si terrà una riunione del Comitato tecnico scientifico, alla quale dovrebbe partecipare anche Speranza, convocata con urgenza. Prossimamente vi sarà anche un confronto con i presidenti di Regione.
Il governo sta vagliando tra l'altro l'ipotesi di una forte raccomandazione affinchè le mascherine siano indossate anche nelle case se in presenza di non conviventi, come riporta l'Agi, oltre al divieto di feste private e la conferma della limitazione delle presenze in congressi e manifestazioni pubbliche al chiuso (massimo mille persone all’aperto se consentito dalle condizioni). A queste limitazione potrebbe essere possibile una deroga per alcuni teatri, come La Scala di Milano e il San Carlo di Napoli, con percentuale su capienza rispetto al numero già indicato di massimo 200 spettatori. Vietato lo sport da contatto amatoriale.
L'obiettivo dell'esecutivo è scongiurare il ritorno alla fase acuta della pandemia e un nuovo lockdown, ma se sarà necessario - prosegue l'Agi - potrebbero essere adottare misure più restrittive delle attuali. Gli scenari, secondo quanto emerge dalla varie ipotesi, sono tre, a seconda della gestibilità della diffusione del virus. Si potrebbe passare, dunque - questo il primo scenario - dal rafforzamento del distanziamento con 'zone rosse' locali, smart working e chiusure di istituti scolastici a seconda del numero di contagi registrati. Una 'stretta' accompagnata alla contrazione degli orari di apertura dei locali e di bar e ristoranti, e delle modalità di frequentarli. Ancora non completamente esclusa l'ipotesi del divieto di spostamenti tra regioni e di riduzione del numero di ore di lezione scolastiche in presenza. Una serie di restrizioni che dovrebbero tornare a coinvolgere il numero massimo di invitati a cerimonie come i matrimoni, ma anche a semplici cene in case private.
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