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Addio a Mattia Debertolis, morto a 29 anni l’atleta trentino di orienteering, 2 giorni fa il ricovero dopo malore improvviso durante gara in Cina

L’atleta della Nazionale italiana di Orienteering, che lavorava a Stoccolma come ingegnere, era stato colpito da un malore improvviso durante la gara inaugurale dei World Games, sabato scorso

12 Agosto 2025

Addio a Mattia Debertolis, morto a 29 anni l’atleta trentino di orienteering, 2 giorni fa il ricovero dopo malore improvviso durante gara in Cina

Mattia Debertolis Fonte: X @LANACION

È morto Mattia Debertolis, atleta trentino di 29 anni ricoverato in prognosi riservata da 2 giorni a Chengdu, in Cina. L’atleta della Nazionale italiana di Orienteering, che lavorava a Stoccolma come ingegnere, era stato colpito da un malore improvviso durante la gara inaugurale dei World Games, sabato scorso.

Addio a Mattia Debertolis, morto a 29 anni l’atleta trentino di orienteering, 2 giorni fa il ricovero dopo malore improvviso durante gara in Cina

Secondo alcuni soccorritori, la causa della morte di Mattia Debertolis potrebbe essere stato "il caldo torrido registrato nel corso della competizione, con punte fino a 43 gradi". La madre e il fratello erano subito volati in Cina per raggiungere il giovane azzurro in ospedale. Nelle ultime ore i sanitari avevano effettuato consulti anche con altri centri cinesi di eccellenza, nel tentativo di trovare le migliori opzioni terapeutiche. Ma ogni sforzo è stato vano.

Grazie al coinvolgimento diretto del Ministro per lo Sport Andrea Abodi e alla collaborazione dell’Ambasciata e del Consolato italiano in Cina, era stato possibile garantire al giovane atleta un’assistenza medica di primo livello, dopo il malore improvviso durante la gara dei World Games.

Quando si è diffusa la notizia, numerosi utenti sul web hanno effettuato ricerche per capire se potesse esserci una correlazione tra l'infarto e il vaccino Covid, alla luce degli ultimi studi sul tema, ma per il momento non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse.

Roberto Pradel, presidente del comitato trentino della Federazione italiana sport orientamento (Fiso), è rimasto in costante contatto con la famiglia: “Nelle scorse ore ho sentito la mamma di Mattia — racconta —. Mi ha detto che sono increduli e che speravano ancora che tutto fosse solo un brutto sogno”. Le condizioni, però, sono peggiorate fino all’epilogo tragico.

L’esatta dinamica dell’incidente è ancora da chiarire. Per Pradel si tratta di una vicenda “triste da digerire”: “Ad un certo punto della gara il gps di Mattia ha smesso di trasmettere — dice —. Per diverso tempo è rimasto nello stesso punto e tutti noi pensavamo fosse una sospensione tecnica, come spesso accade durante le gare di orienteering”. In realtà, in quel momento l’atleta si stava accasciando al suolo, colpito dal malore improvviso e cercando, con fatica, di richiamare i soccorritori.

La sfortuna di Mattia è stata quella di non aver accusato il malore nei pressi di uno dei punti di controllo presenziati — spiega ancora Pradel —. Per questo abbiamo il timore che sia trascorso troppo tempo prima dell’arrivo dei soccorritori”. Un ritardo che, in simili circostanze, può rivelarsi decisivo.

La gara in Cina è proseguita fino alla fine, nonostante le temperature estreme: “Le condizioni erano davvero estreme — prosegue il presidente della Fiso trentina —. Questo episodio è chiaro che porterà a una riflessione successiva, ma per noi non può essere una consolazione: per tutto il nostro movimento questo risulta essere un colpo durissimo”.

I familiari di Mattia ora chiedono chiarezza: “Ci sembra tutto assurdo”, ripetono.

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