Conferenza stampa Gattuso da nuovo ct dell'Italia: "Convinto della qualificazione della Nazionale al mondiale, in Serie A troppi stranieri"

Gattuso si è presentato alla stampa come nuovo commissario tecnico della Nazionale. Accanto a lui Gravina e Buffon

Gennaro Gattuso si presenta alla stampa come nuovo ct della Nazionale. Nel corso della conferenza stampa, l'ex campione del mondo 2006 ha dichiarato: "È un sogno che si avvera, spero di essere all'altezza, so che il compito non è facile ma nella vita di facile non c'è nulla. C'è da lavorare ma sappiamo di poter fare un grande lavoro. Sento dire da anni che non c'è talento e non abbiamo giocatori: io credo ci siano, dobbiamo solo metterli nelle condizioni di esprimersi, con l'obiettivo di riportare l'Italia al Mondiale perché per il nostro calcio è fondamentale".

Conferenza stampa Gattuso da nuovo ct dell'Italia

Gattuso ha poi proseguito durante la conferenza stampa: "Ho messo insieme i frammenti e c'era la necessità di dare risposte immediate. Con amarezza per aver risolto il rapporto splendido con una persona meravigliosa come Spalletti, è stata una ferita. Ma c'era bisogno di dare in tempi brevi una risposta e con Rino abbiamo tracciato un percorso per provare a dare una svolta, in piena sintonia".

"Entusiasmo, voglia, voglia di stare insieme ed essere uniti nelle difficoltà. Ho ben chiaro nella mia testa. Dobbiamo ricreare una famiglia, è la cosa più importante oltre a moduli e tattica. È la priorità", ha detto. Gattuso è convinto di poter riportare la Nazionale al mondiale, dove manca dal 2014: "Abbiamo a disposizione giocatori importante, alcuni nei loro ruoli sono nei primi 10 al mondo. Abbiamo una squadra forte, ma ripeto: squadra. Non pensiamo ai singoli giocatori. Quando mi hanno chiamato non ho esitato un istante".

Poi si passa al capitolo stranieri in Serie A: "Quest'anno nel campionato italiano hanno giocato il 68% di stranieri e il 32% di italiani e questo dato ci deve fare riflettere. Dobbiamo dare la possibilità ai nostri giovani di crescere, il cambiamento è questo. Ritroviamo entusiasmo, la parola paura non deve esistere".

Sulle parole di La Russa, che aveva dichiarato come Rino non fosse un simbolo della Nazionale: "Nel 2005 ho vissuto un incubo dopo la finale di Champions col Milan, volevo lasciare il Milan. Spero di fargli cambiare idea".

"Tutti pensano a Gattuso che corre, grinta... Io penso che le squadre che ho allenato hanno espresso un buon calcio. Mi hanno detto di non dirlo ma lo dico: oggi un Gattuso nella mia squadra, col casino che faceva, non lo metterei in campo, per come vedo ora il calcio. Mi piace aggiornarmi e parlare di calcio, so che calcio mi piace. Bisogna entrare nella testa dei giocatori, non tutti sono uguali. Oggi il calciatore è diverso, è molto più professionista: fanno solo più fatica a fare gruppo, non solo in Nazionale".

"Ho Bonucci nel mio staff e altri 5 componenti che lavorano con me da tanto. Prandelli, Perrotta, Zambrotta e Viscidi ci daranno una mano per far crescere la struttura a livello giovanile. Risultati? Col Napoli e il Milan non sono andato in Champions per un punto, all'Hajduk che non vinceva da 19 anni mi sono giocato il campionato all'ultima giornata con una squadra imbottita di giovani. Dipende come vengono scritte le cose. Solo una squadra vince, poi devi vedere come hai lavorato, come hai fatto crescere la squadra", ha detto.

Su Lippi che ha dichiarato di rivedersi in Gattuso: "Non posso rivelarlo ma immagina la parola CT e capite a cosa voglio arrivare. La prima parola che mi ha detto è stata questa. Spero di fare ciò che ha fatto lui, ma non alzare la Coppa del mondo ma creare quella alchimia che aveva creato lui. Veder i giocatori che vengono a Coverciano con il sorriso".

"È un problema di generazione, non solo del nostro calcio: diciamo che i giovani sono cambiati, ma dobbiamo essere noi bravi a cambiare e trovare una via di mezzo per interagire con loro in maniera corretta, perché i tempi sono cambiati e dobbiamo essere bravi a entrare nella loro testa nel modo giusto e non pensare che loro devono cambiare e venirci incontro. Noi dobbiamo andare incontro a loro e ascoltarli per farli esprimere al massimo".

"Tanti messaggi mi hanno colpito, sicuramente sentire i genitori di una certa età emozionarsi per l’opportunità che mi ha dato la Federazione è stato un momento di gioia. Sentire mamma e papà emozionarsi ancora è stata un’emozione grande".

"Io penso che in questo momento il nostro campionato dice che abbiamo il 40% di squadre che giocano a tre e il 60% di squadre che giocano a quattro, ma in questo momento bisogna mettere i giocatori al posto giusto. Bisogna mettere una squadra in campo a cui piace stare nella metà campo avversaria e metterla in condizioni di creare gioco per fare male agli avversari. Poi i moduli a tre o a 4 trovano il tempo che trovano. La cosa più importante è come vogliamo stare in campo".

Sui giocatori che rifiutano la Nazionale: "Bisogna vedere e capire perché è un giocatore rifiuta la nazionale. Io non credo che i giocatori rifiutino la nazionale. È la prima cosa che ho chiesto al presidente e a Gigi, che mi devono aiutare per fare in modo che chi viene in nazionale, anche se ha un problemino, e in questo club ci devono dare una mano, stia a Coverciano".