Plusvalenze Juventus, l'inchiesta si allarga: chiesto anche bilancio 2022 dalla Procura di Roma

La Procura di Roma ha chiesto ulteriori documenti alla società Juventus per il caso plusvalenze, in particolare, la documentazione relativa ai bilanci fino al 30 giugno 2022. Lo ha reso noto lo stesso club, specificando che "la società non risulta indagata".

Nella nota diffusa dal club bianconero si legge: "In tale contesto, la società ha appreso che presso la Procura di Roma pendono indagini in relazione a esponenti aziendali per la fattispecie di cui all'art. 2622 cod. civ. in ordine al bilancio al 30 giugno 2023. La società non risulta indagata". Prosegue: "In ragione del contenuto della richiesta di acquisizione documentale, la società ha ragione di ritenere che le indagini riguardino le medesime materie (cosiddette, plusvalenze da 'operazioni incrociate' e cosiddette 'manovre stipendi') ciò oggetto dell'inchiesta torinese nonché dei procedimenti Consob ex art. 154-ter del D.Lgs. 58/1998".

Plusvalenze Juventus inchiesta, la Procura di Roma chiede anche il bilancio 2022

La titolarità del procedimento penale relativa all'inchiesta 'Prisma' sui bilanci della Juventus è passata dalla Procura di Torino, che ha avviato l'indagine, alla Procura della Repubblica di Roma, considerata più competente e adatta. La trasmissione degli atti è avvenuta dopo che la Cassazione ha accolto il ricorso delle difese, a udienza preliminare già iniziata.

Il caso plusvalenze aveva sconvolto le cose già nel precedente campionato, con la penalizzazione di 10 punti inflitta ai bianconeri e il proscioglimento dei dirigenti "minori", Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Per quanto riguarda Andrea Agnelli invece, era stato inibito per 24 mesi e per altri 16 per la manovra stipendi, ovvero, per le scritture private con i calciatori al fine di aggirare le riduzioni rese necessarie per mantenere i bilanci in ordine nelle stagioni del Covid. Il fascicolo è quindi a carico di Andrea Agnelli e degli ex dirigenti per "false comunicazioni sociali di società quotate" in Borsa.