14 Dicembre 2022
Andrea Agnelli
Tutto iniziò nel mese di giugno, quando i magistrati, alla luce dello scandalo che riguardava molti componenti della società bianconera, avevano chiesto gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli, Fabio Paratici e l'avvocato Giuseppe Gabasio.
Ai tre, era stato aggiunto il divieto, che riguardava anche altri quattro dirigenti, di esercitare in "imprese o uffici direttivi" per dodici mesi. Il gip allora si era opposto. L'udienza alla camera di consiglio era stata fissata per il 21 dicembre.
Tra le tante note, i pubblici ministeri erano pronti a discutere l'ordinanza del Gip del Tribunale di Torino sulla richiesta dei magistrati di misure cautelari e il sequestro preventivo nei confronti della Juventus di circa 437mila euro. In correlazione il presunto reato di dichiarazione fiscale fraudolenta.
E invece a pochi giorni dall’udienza il dietro front: la decisione dei Pm, affermano, è stata influenzata alla luce delle dimissioni di tutta la dirigenza bianconera dello scorso 28 novembre. Le cosiddette "esigenze cautelari" si sono quindi affievolite, al punto che continuare su questa strada alla luce degli ultimi eventi non porterebbe a nulla.
Sono stati chiesti i rinvii a giudizio e ora si attende, probabilmente a gennaio, l’inizio dell'udienza preliminare. Si conclude, quindi, con un dolce amaro l’inchiesta più chiacchierata del campionato italiano degli ultimi anni.
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