Ilicic, ancora problemi psicologici per l'attaccante dell'Atalanta: già tre le gare saltate

Sono giorni di apprensione a Bergamo per Josip ilicic, rimasto ancora vittima dei suoi problemi psicologici dopo il duro periodo trascorso nel 2020. Già assente nella gara contro il Venezia negli ottavi di Coppa Italia, l'attaccante dell'Atalanta non è stato convocato nemmeno per le partite di campionato contro l'Inter e la Lazio del 16 e del 22 gennaio. La condizione psicofisica del calciatore resta dunque delicata, nonostante la dimostrata vicinanza da parte della squadra e della società orobica. Nel frattempo mister Gasperini tenta mantenere calma la situazione: "Al momento la cosa migliore è lasciarlo stare e parlare poco".

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Ilicic, ancora problemi psicologici per l'attaccante dell'Atalanta

Come già detto si tratta di uno stato di malessere non nuovo per il giocatore sloveno, che già durante la prima ondata di Covid rimase vittima di un notevole crollo psicologico. Anche in quell'occasione fu necessario per Ilicic prendersi un periodo di pausa dal campo da gioco, con la consapevolezza che la squadra sarebbe rimasta ad aspettarlo. A confermare lo stato d'animo dei bergamaschi è l'allenatore Gian Piero Gasperini, che ai microfoni di Dazn ha dichiarato: "Non mi fa piacere parlare di questa situazione, lo aspettiamo tutti, la sua situazione ha alti e bassi e in questo momento ha avuto qualche problema di nuovo. Ma ha una disponibilità di ripartire sempre. C’è una persona e il giocatore. Al momento la cosa migliore è lasciarlo stare e parlare poco".

"Con Josip abbiamo avuto un rapporto di tanti anni - ha poi aggiunto Gasperini a SkySport - vivendo tante situazioni felici in campo. Lui è molto propositivo, è una persona assolutamente normale, la nostra testa è una giungla. Non è facile per gli psicologi e gli psichiatri e ancora meno per noi. Speriamo che al campo trovi soddisfazioni, non si è mai impegnato come quest’anno, non l’ho mai visto così. Come persona lo aspettiamo tutta la vita". Una situazione imprevedibile stando all'allenatore della Dea, che conclude: "Una risposta non la posso dare certamente io se non la sanno i medici. Parlo stavolta e non ne parlerò più, perché è una cosa delicata". Al momento l'Atalanta continua a proteggere il suo beniamino, sperando che possa finalmente tornare quello di un tempo, per la squadra ma soprattutto per se stesso.