29 Novembre 2021
Il pallone d'oro (fonte lapresse.it)
Mancano poche ore all'assegnazione del Pallone d'oro 2021 con la probabile nomina di Leo Messi per la settima volta durante la sua carriera: un record assoluto. Ma come funziona l'assegnazione del premio? Chi e perché vota ogni anno? Cerchiamo di approfondirlo assieme.
L'istituzione del Pallone d'oro risale al lontano 1956 dapprima come premio riservato unicamente a giocatori europei. Per poterlo vincere il calciatore doveva aver particolarmente brillato nel corso dell'anno solare in corso. Ecco perché non si assegna a fine stagione ma solamente a fine anno. Nel 1994 il premio è stato ampliato anche per coprire i fuoriclasse extra-europei (in particolare i sudamericani). Si era comunque già ovviato al problema della nazionalità attraverso la deroga "oriunda" che aveva permesso ad Alfredo Di Stefano e Omar Sivori di vincere, rispettivamente in quanto spagnolo e italiano.
Da sempre i criteri di assegnazione sono 3: insieme delle prestazioni individuali e collettive nell'anno; valore del giocatore in termini di talento e fair play; carriera del giocatore. Non basta dunque una sola annata positiva con una determinata squadra per poter ambire al premio, ma serve una continuità che può dare solamente una lunga striscia di successi.
Il premio è stato fondato dalla prestigiosa rivista sportiva francese France Football, che tuttora si occupa di delineare la shortlist di trenta calciatori migliori dell'anno. L'elenco viene diffuso e solamente in seguito votato da una platea di giornalisti internazionali. Uno per ogni nazione. In Italia il voto viene espresso dal giornalista triestino di Sky Sport e Repubblica Paolo Condò. Ogni giornalista esprime cinque preferenze a cui andranno assegnati punti da 5 a 1 in ordine di gradimento: 5 al primo, 4 al secondo, 3 al terzo, e così via. La somma dei punti determina il nome del calciatore a cui verrà assegnato il pallone d'oro. In caso di parità fra due nomi viene nominato vincitore colui che avrà raggiunto il maggior numero di preferenze assolute al primo posto. In caso di ulteriore parità si dovrà scendere la maggior numero di preferenze al secondo posto, e così via.
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