Mauro Coruzzi ricoverato per un intervento di chiusura dell'auricola dopo i due ictus ischemici del 2023 e 2025
Si tratta di una procedura medica che ha l'obiettivo di prevenire l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale, Coruzzi nel giugno del 2025: "Ho avuto il primo ictus, non riuscivo più a parlare; col secondo non riuscivo più a muovermi"
Mauro Coruzzi, in arte Platinette, è ricoverato in ospedale per un intervento di chiusura dell'auricola dopo i due ictus del 2023 e 2025. Il giornalista ha mostrato il cartellino con i dati dell'operazione (dalla data al suo nome al tipo di intervento) appoggiato al tavolino della camera che gli è stata assegnata.
Coruzzi ha avuto un ictus nel 2023 che gli ha notevolmente ridotto l'uso della parola e a causa del quale ha dovuto fare un lungo percorso di riabilitazione. Nel febbraio del 2023, l'opinionista è stato colpito da un secondo grave ictus. "Per ore sono rimasto per terra, senza potermi muovere", aveva raccontato, spiegando che a salvarlo è stata la sua colf: "Se non ci fosse stata lei, forse, oggi non sarei qui".
Mauro Coruzzi ricoverato per un intervento di chiusura dell'auricola dopo i due ictus
Con un post condiviso sul suo profilo instagram, Platinette, 69 anni, ha rivelato di essersi sottoposto ad un intervento di chiusura dell'auricola, una procedura medica che ha l'obiettivo di prevenire l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale, una condizione che aumenta il rischio di formazione di coaguli nel cuore.
Coruzzi ha postato uno scatto che ritrae un post-it appoggiato sul tavolino della sua camera d'ospedale. Sul foglietto bianco, scritto probabilmente dalle infermiere, sono riportati diversi dati: il nome del paziente (Coruzzi), la data dell'intervento (mercoledì 9 luglio 2025) e l'operazione alla quale deve sottoporsi (la chiusura dell'auricola).
Il secondo ictus di Mauro Coruzzi
"Le mie gambe non hanno retto, è stato come se non le avessi più. Sono caduto, ho sbattuto la testa, ma non ho perso conoscenza". Nel giugno 2025, Mauro Coruzzi ha rivelato di aver avuto un secondo ictus nel febbraio dello stesso anno e di aver fatto testamento, visto il rischio corso.
"Ho avuto il primo ictus, non riuscivo più a parlare; questa volta non riuscivo più a muovermi, però ero cosciente. Ricordo l’intervento dei medici, la corsa in ambulanza, l’arrivo in ospedale", ha raccontato il giornalista al settimanale DiPiù. Questo nuovo ictus è avvenuto a meno di due anni di distanza dal primo grave attacco ischemico, che il 14 marzo 2023 lo aveva costretto a un lungo ricovero e a un percorso faticoso di riabilitazione. Coruzzi non riusciva più a parlare fluentemente e ha recuperato l'uso della parola dopo diverso tempo.
"Prendo ancora parecchi farmaci. Non mi sono ancora ripreso del tutto, ma continuo a fare progressi e sono sicuro che, piano piano, tornerò come prima, ha aggiunto mostrandosi molto fiducioso.
Quando si è diffusa la notizia dell'ictus nel marzo 2023 e nel febbraio 2025, sul web numerosi utenti hanno effettuato ricerche per capire se potesse esserci una correlazione tra la malattia e il vaccino Covid, alla luce degli ultimi studi che mostrano un significativo aumento delle patologie cardiovascolari anche acute, come infarti, ictus, trombosi etc. In molti hanno ricordato che Coruzzi, nel luglio del 2022, aveva rivelato di aver fatto quattro dosi di vaccino Covid, in un collegamento con Zona Bianca: "Ci ho messo cinque minuti a fare la quarta dose, sono entrato e uscito".
Il primo ictus di Mauro Coruzzi e la perdita della parola
Platinette ha avuto il primo ictus il 14 marzo 2023. Coruzzi era a casa con un personal trainer e stava preparando uno spettacolo teatrale. "Quando era arrivato per lui il momento di andarsene, io non riuscivo a salutarlo. Avevo perso improvvisamente la parola, ma non la coscienza. Mi venne da ridere. Ma lui, che è un fisioterapista e ha dimestichezza con questi problemi, ha capito immediatamente cosa mi fosse capitato", aveva rivelato a Vanity Fair.
"Ho avuto la fortuna di avere accanto a me dei fisioterapisti che, nel momento in cui l’ictus stava avvenendo, hanno capito cosa stesse succedendo e hanno subito chiamato i soccorsi. Quello che vorrei dire è che è importantissimo intervenire subito".
Il percorso poi fu lungo e impegnativo e Coruzzi ha lo ha definito come un cammino a ritroso. "Un po' come fanno i bambini piccoli. Non pensi mai che il tuo destino sia tracciato in certi modi. Per uno come me, che ha cominciato a lavorare alla radio cinquant’anni fa a Parma, ritrovarsi a non saper parlare e non muoversi è stato difficile - aveva spiegato a Verissimo- . Mi sono detto: “Cosa faccio se non riesco a riprendermi?”. La comunicazione è sempre stata la mia vita, mi sono ritrovato perso, come un giocatore di calcio senza gambe. Il ricovero è stato lunghissimo, due mesi abbondanti, i primi giorni scrivevo e basta".
"La mia vita è stata un cumulo di vizi. In un anno sono ingrassato di 50 chili, ho mangiato spesso in modo compulsivo. Ero sicuramente più predisposto di altri, ma ripercorrendo le vicende che mi sono accadute prima dell’ictus, credo che lo stress abbia giocato un ruolo molto importante. Penso che sia fondamentale tenere sotto controllo la pressione, il peso, avere una vita sana. Io ho sempre cercato di fare bene nel mio lavoro, di dare il massimo".