18 Gennaio 2025
Fonte: web searching, collage: Alessandra Basile
Ferzan Ozpetek, classe 1959, racconta con il suo ultimo straordinario film, fatto di emozioni del passato (talvolta dolorosissime) che riemergono o mai sono state veramente sopite e visioni (positive e costruttive) sul futuro senza le quali è difficile andare avanti, il suo trascorso, da ragazzino, in una sartoria e in un relativo mondo tutto al femminile.
A caratterizzare "Diamanti" è ciò che sta dietro ogni sua protagonista: tutti i personaggi, infatti, sono importanti all'interno della trama, tutte le donne hanno un loro momento nell'iter del film, tutte con un dramma e una forza, un appiglio, interno o esterno; costituiscono una panoramica sulla vita nelle sue sfaccettature.
Il nugolo di donne, che la magnifica Geppi Cucciari, una delle attrici del formidabile cast, definisce ironicamente un "vaginodromo", diretto da Ozpetek rappresenta una parte di umanità; un'umanità femminile, naturalmente, ma pur sempre un'ampia parte di umanità nel suo complesso. Del resto, a originare anche gli uomini sono pur sempre le donne, pur se, come la già citata Cucciari sottolinea con una battuta molto divertente a proposito di un ragazzo operante nella sartoria, "lui non sente, non capisce, sembra che a partorirlo sia stato un uomo non una donna".
TRAMA & PERSONAGGI
Un regista (lo stesso Ferzan Ozpetek) riunisce a pranzo, tutte a un tavolo, le interpreti dei suoi film passati, le sue preferite, tutte donne. Il cineasta rivela loro di volerle tutte coinvolgere nel suo nuovo film e, osservandole, si ispira quanto al personaggio che ciascuna farà. L'ambientazione è nel secolo passato, seconda metà, in un luogo di macchine da cucire e di sole donne. Ci troviamo, dunque, immersi in una vecchia e lussuosa sartoria cinematografica, gestita da due sorelle. Tra realtà e finzione - ogni tanto si torna al tavolo di partenza - si mescolano storie di vita.
Le storie sono tante e varie, ognuna con un peso specifico, relativo e assoluto: Alberta (Luisa Ranieri) è a capo della sartoria Canova fondata con la sorella, Gabriella (Jasmine Trinca), cui è legatissima e si riavvicina dopo un meraviglioso momento di confronto profondo e doloroso, persino traumatico per la più giovane delle due, ma necessario, perché vitale e lo fa con una frase "bisogna andare avanti!"; Nina (Paola Minaccioni) e Nicoletta (Milena Mancini) hanno problemi domestici enormi, l'una con un figlio depresso e l'altra con un marito violento (Vinicio Marchioni) e molto pericoloso, ma entrambe troveranno la soluzione grazie alla loro determinazione e al sostegno di chi è loro vicino; Alida (Carla Signoris) e Sofia (Kasia Smutniak) sono l'emblema del conflitto (da noi! Solo da noi, negli ultimi 2 o 3 decenni) fra Teatro e Cinema (in uno scambio di battute le due dove la prima viene accusata dalla seconda di non riuscire a fare cinema e l'altra risponde di avere semplicemente rifiutato le proposte, Sofia accusa Alida: "allora perché voi del teatro volete sempre fare cinema?", "perché è più facile!"); alla sartoria arriva la grande costumista Bianca Vega (Vanessa Scalera) che, con la sua fama internazionale e il suo caratterino dispotico, alla fine rivela l'inimmaginabile fragilità che la caratterizza nel profondo e questo spingerà la troupe sartoriale a farle un regalo enorme; dietro le quinte, a cucinare per decine di persone, ad accudire il bimbo di Paolina (Anna Ferzetti), a rappresentare la vera colonna di casa Canova, la zia matrona, la saggia del "paese", è Silvana (Mara Venier).
E poi ci sono le storie della giovane e dotata Beatrice (Aurora Giovinazzo), che è la nipote di Eleonora (Lunetta Savino), di quest'ultima, che frequenta, di nascosto, il segretario della Sartoria (Edoardo Purgatori), della tingitrice Carlotta (Nicole Grimaudo) e della stessa Alberta Canova, la quale si ritrova, faccia a faccia, dopo 15 forse 18 anni, con un suo grandissimo amore del passato, l'attuale e potenziale investitore (Carmine Recano), sposato a Rita (Loredana Cannata) e ancora preso sinceramente da Alberta. Infine, ci sono la neo arrivata Giuseppina (Sara Bosi), il marito di Gabriella, Lucio (Luca Barbarossa), Elena (Elena Sofia Ricci), la mamma delle due sorelle Canova, la costumista teatrale Franca (Giselda Volodi) e il regista del film per cui servono i costumi urgentemente (Stefano Accorsi), anch'egli, come Bianca Vega, tormentato da una necessità di conferme che nemmeno il premio Oscar vinto ha mai colmato.
RECENSIONE
Il film è, soprattutto nel secondo tempo, un continuum di riflessioni coraggiose sulla vita, esortazioni ai rapporti che contano e agli scambi profondi, pur se dolorosi, agli istinti positivi e costruttivi, insomma alla stima in sè e nel gruppo e all'andare avanti con speranza e, soprattutto, fiducia, in sè e nell'altro. Ecco una delle frasi più belle, da cui il titolo del film: “Siamo formichine, sembra che non contiamo, ma tutte insieme facciamo grandi cose… siamo diamanti”.
Riuscito è la parola che meglio definisce l'ultimo lavoro di Ozpetek.
Un plauso - oltre che alla numero uno su tutte, Jasmine Trinca, e alla bravissima Luisa Ranieri chem nonostante il maledetto botulino (se è solo quello), del quale non ha bisogno(!), nell'esplosione del rapporto con la sorella è magnifica - va alla sorpresa del cast: Mara Venier. In un brevissimo momento di "Diamanti", con appena due o tre battute, riesce ad arrivare allo spettatore nel profondo con uno sguardo pieno di verità e interiorità, a dispetto della leggerezza espressiva con cui condivide, in breve, la sostanza infelice della sua vita passata; incoraggia le protagoniste e noi pubblico.
Detto tutto ciò e nonostante la capacità del regista di gestire gli attori migliorandoli, non tutte le interpreti sono allo stesso livello; talvolta questo accade anche per il tipo di ruolo che può o meno dare spazio alla capacità interpretativa ed espressiva dell'artista, ma, nello specifico, mi riferisco a quando, come qui, il cast è vasto, di alto livello e inserito in un film corale: la Smutniak cade artisticamente al cospetto delle altre interpreti, in particolare di chi ha personaggi molto significativi in questo lungometraggio. Anche Barbarossa non emerge, ma, per non essere un attore, è relativamente bravo e coraggioso.
CONCLUSIONE
Ferzan Ozpetek ha dedicato questo suo film a tre straordinarie e indimenticabili, direi insostituibili, attrici del secolo passato: Mariangela Melato, Virna Lisi, Monica Vitti.
"Diamanti", il film di Ferzan Ozpetk uscito sul grande schermo lo scorso 19 dicembre, è tuttora nelle sale italiane e va visto; è per tutto il pubblico ed è un modo di uscire dal cinema speranzosi, grintosi e felici. Voto: 9.
Attendiamo il prossimo!
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