04 Marzo 2024
Detto che la scienza ancora si interroga sulle ragioni del successo di Fabio Fazio, un dubbio inspiegabile sul quale si sono costruite fior fior di teorie al pari di quelle sull'origine dell'universo, sull'anello mancante dell'evoluzione di Darwin e sull'addio di Selen al mondo dell'hard, l'intervista con la Ferragni è stata una delle più attese degli ultimi anni.
Complice il frignare del Codacons, l'attesa per le parole dell'influencer era febbrile. Quotidiani, blog, siti d'informazione di ogni genere, finanche i conventi con le novizie in attesa dei voti non parlavano di altro.
Indifferenti all'escalation tra Europa e Russia, così come al genocidio di Gaza, gli italiani volevano solo ascoltare le parole della moglie di Fedez (o ex?).
Morale della favola, non si è trattato di un'intervista, ma di una celebrazione del vittimismo. Sì, le domande pacate e accondiscendenti di Fazio, con tanto di cuoricini e sorrisi a profusione, hanno avuto il solo compito di regalare una nuova verginità alla nota biondina tutta selfie e "hi guys".
Il sunto della chiacchierata, prevedibile come una visita alla toilette dopo avere mangiato un chilo di cozze avariate, si può riassumere così: sono innocente, sono stata fraintesa, sono sola, sono impaurita, il mondo ce l'ha con me. Punto.
Ora, che questa sia stata un'intervista pensata e programmata con l'unico scopo di fare share, lo sapevano anche i sassi, ma vien da chiedersi come sarebbero andate le cose se la Ferragni avesse avuto di fronte un giornalista d'inchiesta e non Fazio. Anche se è vero che con i "se" non si fa la storia, è lecito ipotizzare che Discovery avrebbe quadruplicato gli ascolti e lei non ne sarebbe uscita vicina alla beatitudine di San Francesco.
Di Aldo Luigi Mancusi
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