27 Gennaio 2024
Mentre in Italia ci crogioliamo per l'inspiegabile successo del debutto alla regia di Paola Cortellesi, autrice di un lungo metraggio che sembra un manifesto del femminismo basic 2.0, il mondo ci regala un film con la F maiuscola, un autentico capolavoro, una sirena lampeggiante che dice "italiani, il cinema non è roba per voi".
Tratto dal romanzo Poor Things del 1992, Povere Creature non tradisce il testo in prosa, ma lo migliora, lo rivede con un'ottica che preme l'accelleratore sul grottesco, lo trasforma in una storia indimenticabile.
Questa specie di Frankenstein 2.0, è un film che fonde le ambientazioni steam punk, la fantascienza e il teatro del grottesco, sfumature al servizio di una morale chiara e limpida: la libertà ha un prezzo.
La regia di Lanthimos è ancora una volta unica nel suo genere, per certi versi visionaria, in grado di fondere le immagini lisergiche del Lynch di Eraserhead e la fotografia del Kubrick più ispirato.
Tutto in Povere Creature è perfetto, a dimostrazione che il grande cinema può ancora esplorare e osare.
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