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“The Alchemist's Euphoria” il ritorno, parzialmente riuscito, dei Kasabian

La registrazione comprende sonorità techno, hard rock, soul ed elettropop

22 Luglio 2023

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Fonte: Canva

L’album miscela rock, elettronica e musica psichedelica. La registrazione comprende sonorità techno, hard rock, soul ed elettropop. Si tratta del primo album del gruppo ad avere Sergio Pizzorno come unica voce principale dopo l'abbandono di Tom Meighan. È anche il primo album a presentare il chitarrista Tim Carter come componente ufficiale della band britannica. Nella primavera del 2022 esce un altro singolo inedito, Scriptvre, accompagnato dall'apertura della prevendita del nuovo album in studio dei Kasabian, intitolato “The Alchemist's Euphoria”, la cui uscita viene programmata per il 5 agosto seguente. Un terzo singolo, Chemicals, viene pubblicato il 3 giugno 2022, giorno in cui la band si esibisce a Knebworth Park come gruppo spalla di Liam Gallagher di fronte a 80 000 spettatori. La musica dei Kasabian è caratterizzata da un genere misto tra indie rock, elettronica e rock psichedelico. Sono stati etichettati dai media principalmente come indie rock e alternative rock, ma non sono rari gli accostamenti alla neopsichedelia, al britpop e al rock elettronico. Dopo l'omonimo album di debutto, ricco di influenze che includevano note elettroniche e madchester, nel secondo album la band si è spostata su sonorità più britpop, ma basate comunque sull'elettronica. West Ryder Pauper Lunatic Asylum assume ancor più un suono psichedelico e sperimentale, riducendo le incursioni elettroniche. In Velociraptor! la band conferma la propria scelta stilistica di evolvere e personalizzare sempre più la propria musica, basandosi principalmente sull'indie rock e la neopsichedelia ma venendo influenzata anche da britpop ed elettronica, avvicinandosi a sonorità space rock. A tutto questo il successivo 48:13, quinto album del gruppo, unisce anche sonorità hip hop e pop rock anni sessanta in modo da raggiungere ambienti musicali definiti non scontati e in progress. I Kasabian hanno più volte dichiarato di ispirarsi a band come Oasis,  Pink Floyd, Beatles, Nirvana, Kinks, Stone Roses, Led Zeppelin, Primal Scream, Rolling Stones, Human League, Sparks e The Cars. Riascoltandola, un anno dopo dal suo incipit estivo dello scorso anno, la settima registrazione del gruppo originario di Leicester è senza dubbio la migliore nel corso dei loro ventisei anni di carriera, trattandosi dei Kasabian, un combo che sembrava infatti incapace di esprimere il suo grande potenziale. La cifra del progetto è ben sitetizzata nei tre minuti radiofonici di "Alygatyr", pezzo effettivamente dotato del giusto "tiro" e prossimo inno per stadi e piazze danzanti per le masse. Sempre più distanti dal rock tout-court, gli inglesi non dimenticano la torch song d'ordinanza, "The wall", una ballata camuffata ma destinata a fare brillare gli schermi dei cellulari nei tour. Con "Rocket fuel" e "Strictly old skool", discreti brani che ben rappresentano i tentativi riusciti di reinventarsi senza snaturarsi, con una "Stargazr" a confermare l'ultima frontiera della sperimentazione dei Kasabian. Realmente interessanti "T.u.e.” (The ultraview effect)" e "Chemicals”", ispirata nel suo contenitore synth-pop la prima, veemente e quasi liberatoria la seconda. Riascoltato a mesi di distanza, it is partially well done.

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