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Edgardo Mortara, la storia vera del bambino ebreo rapito per volere di Pio IX che ispira il film di Bellocchio in concorso a Cannes

Edgardo Mortara era un bambino ebreo rapito dallo Stato Pontificio nel 1858 per volere di Papa Pio IX. Aveva sette anni quando la gendarmeria pontificia fece irruzione in casa sua e lo portò via dalla sua famiglia per dargli un'educazione cattolica. La sua storia ispira il film "Rapito" di Marco Bellocchio, in concorso a Cannes

24 Maggio 2023

Edgardo Mortara, la storia vera del bambino ebreo rapito per volere di Pio IX che ispira il film di Bellocchio in concorso a Cannes

Edgardo Mortara (Wikipedia)

Edgardo Mortara è un bambino ebreo rapito all'età di sette anni dallo Stato Pontificio per volere di Pio IX, la cui storia ispira il film "Rapito" di Marco Bellocchio, in concorso a Cannes. Era il 23 giugno 1858 quando la gendarmeria pontificia fece irruzione in casa dell’ebreo Salomone Momolo Mortara, a Bologna, e sottrasse alla famiglia il piccolo Edgardo, nato il 27 agosto 1851. Il bambino venne poi portato a Roma, presso la Casa dei Catecumeni, per essere cresciuto come cattolico.

Edgardo Mortara, la storia vera del bambino ebreo rapito per volere di Pio IX

Il bambino era nato in una famiglia ebraica di Bologna il 27 agosto 1851. All'epoca la città era ancora parte dello Stato della Chiesa e vi operava l’Inquisizione, diretta da Pier Feletti. Quest’ultimo aveva saputo che una giovane domestica cattolica di casa Mortara, Anna Morisi, aveva battezzato Edgardo all’insaputa dei genitori quando il bambino non aveva ancora compiuto un anno. Il piccolo era malato e la ragazza, temendo che morisse, aveva voluto assicurargli la salvezza eterna.

Quando alla fine del 1857 l'inquisitore di Bologna, padre Pier Feletti, conobbe la storia, la Santa Inquisizione decretò che questa azione aveva fatto di Edgardo irrevocabilmente un cattolico. Dato che la legge degli Stati Pontifici prevedeva il divieto a persone di altre fedi di crescere i cristiani, i genitori del bambino persero la patria potestà. La Gendarmeria pontificia entrò in casa della famiglia Mortara e portò via Edgardo, che poi venne cresciuto in un collegio cattolico al di fuori della famiglia d'origine, diventando in seguito sacerdote.

Nonostante le innumerevoli richieste dei genitori di riavere il bambino, il Papa rifiutò sempre di riconsegnarlo. I genitori poterono rivederlo soltanto nell’ottobre 1858 e non da soli. Poi fu loro vietato qualsiasi contatto con Edgardo fino alla caduta dello Stato pontificio nel 1870.

La vicenda contribuì a creare nell'opinione pubblica sia in Italia sia all'estero l'immagine di uno Stato Pontificio anacronistico e irrispettoso dei diritti umani nell'età del liberalismo e del razionalismo. Il caso scatenò uno scandalo internazionale. Il caso Mortara, per un periodo sottovalutato e dimenticato dalla storiografia italiana, ha ricevuto nuova eco dopo il libro Prigioniero del Papa Re, dello storico David Kertzer, ma soprattutto dopo la decisione di papa Giovanni Paolo II di beatificare Pio IX nel 2000, influenzando negativamente le relazioni con le organizzazioni ebraiche.

Il papa Pio IX fu irremovibile: oltre a ritenere obbligata l’educazione cattolica per un battezzato, si era anche affezionato al bambino, che a sua volta aveva abbracciato la fede cristiana. "Avevo il diritto e l’obbligo - disse il pontefice nel 1865 - di fare ciò che ho fatto per questo ragazzo, e se dovessi farlo lo farei di nuovo".

Quando le truppe italiane entrarono a Roma, con la breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870, e lo Stato pontificio venne soppresso, Edgardo, divenuto un fervente cattolico, era già entrato nel noviziato dei canonici regolari lateranensi. A quel punto il giovane, ormai diciannovenne, rifiutò di tornare con la famiglia e proseguì nel suo percorso di vita religiosa, che lo avrebbe portato all’ordinazione sacerdotale nel 1874. Viaggiò molto per l’Europa e mantenne comunque buoni rapporti con i parenti. Cercò anche di convertirli. Morì a Liegi, in Belgio, l’11 marzo 1940.

Rapito, il film in concorso a Cannes sulla storia vera di Edgardo Mortara

“Rapito” è il film di Marco Bellocchio in concorso al Festival del Cinema di Cannes. Racconta la vera storia di Edgardo Mortara. Il caso del piccolo ha ispirato, negli anni, libri e documentari di ogni sorta, facendo riflettere sul ruolo e sull’ingerenza della Chiesa ai tempi dell’Inquisizione, prima che l’Italia fosse unita.

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