11 Aprile 2022
Enrico Papi (foto LaPresse)
Big Show è un bel programma. Da questa oggettiva constatazione, si può dire o scrivere qualsiasi cosa: che 2.2 milioni e uno share del 13,4% non siano stati esaltanti, che è un esperimento riuscito a metà, che si può migliorare, che alla seconda puntata punteranno sui picchi d’ascolto della prima e altre situazioni, ma uno show in cui coesistono sentimenti, musica, satira e comicità è difficile da fare e non sempre è compreso. Venerdì scorso, chi ha guardato il programma dall’inizio alla fine ha ben compreso la missione del prodotto, ovvero quella di “scaldare il cuore” per la forte componente sentiment e divertire.
Al di là degli ascolti, Big Show è un format bello, scritto e fatto bene, Enrico Papi-Scintilla-Cristina D’avena formano un cast azzeccato e affiatato, il quale immerge il telespettatore in uno spettacolo di altri tempi ma al contempo moderno, fatto con garbo, non urlato e che accontenta bambini, famiglie e anziani. Di fatti, il programma ha battuto Rai1 sul target dei giovani e degli adulti, ma non sul pubblico over, che hanno guardato in massa lo spettacolo di Francesco Gabbani; tutto prevedibile.
Menzione poco felice va al comico Andrea Pucci che, avendo esultato per gli ascolti non esaltanti de La Pupa e il Secchione e di Big Show, entrambi programmi che ha condotto su Italia1 con buon successo, ha fatto una discreta figura di cacca, passando da rosicone e invidioso. Non è giusto esporsi su media e sui social per giustificare la tua felicità verso programmi televisivi che vanno male, soprattutto in virtù del fatto che dietro ad uno show lavorano tante persone e ci sono molte situazioni delicate. Evidentemente, se Mediaset ha deciso di puntare su Barbara D’urso ed Enrico Papi, Andrea Pucci non ha raggiunto risultati soddisfacenti per l’azienda, in termini tv e social. Pucci è bravo, simpatico, con tanta gavetta alle spalle, avrà certamente buone occasioni a breve, ma il fatto di aver esultato per “flop” altrui lo ha reso uomo piccolo piccolo (ma per niente borghese. Per citare il grande Albertone).
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