22 Gennaio 2021
Asia Argento (fonte foto Lapresse)
Accuse pesantissime quelle di Asia Argento nei confronti di una nota star di Hollywood. Dopo le gravi rivelazioni su Harvey Weinstein, l'attrice italiana confida di aver subito un'altra violenza. Questa volta al centro del mirino c'è il regista Rob Cohen, produttore di Fast and Furious e Miami Vice.
"Successe nel 2002 mentre giravamo xXx. Abusò di me facendomi bere il Ghb", la droga dello stupro, racconta Asia Argento al Corriere della Sera. "Ne aveva una bottiglia. Ai tempi sinceramente non sapevo cosa fosse. Mi sono svegliata la mattina nuda nel suo letto"continua nell'intervista.
"È la prima volta che parlo di Cohen" aggiunge Asia Argento, che ribadisce: "È la verità. La cosa più pura di questo MeToo è che una donna si riconosce nell’altra. Se uno tiene una bottiglia di Ghb sicuramente l’avrà dato anche ad altre".
"Io avevo rimosso lo stupro" confida Asia Argento al Corriere della Sera. "Quando tornò e mi chiese scusa dicendo che era mio amico, offrendosi di aiutarmi a trovare una tata per Anna Lou in America, nel 2002, non avevo ancora iniziato il percorso di analisi per capire cosa mi avesse fatto per due volte".
"Non avevo nessuno negli Stati Uniti, ero sola" ricorda l'attrice, che prosegue: "Mi sentivo forte del fatto che avevo già girato Scarlet Diva in cui lui doveva essersi riconosciuto. Non sapevo che aveva fatto lo stesso a tante altre". Accuse pesantissime quelle di Asia Argento, che non lasceranno di certo indifferente il mondo di cinema hollywoodiano. Ma non finisce qui.
Asia Argento, intervistata dal Corsera, ha parlato anche di altre violenze subite: questa volta da parte della madre, Daria Nicolodi, da poco scomparsa: "Ero andata via di casa il giorno dopo il mio quattordicesimo compleanno, non aveva comprato nemmeno una torta e avevo capito che non gliene importava nulla di me: ai miei figli organizzo sempre qualcosa di speciale per il compleanno…" rivela l'attrice.
"Raccontai a mio padre le violenze che subivo in casa e - continua - con lui ci inventammo lo stratagemma che stavo da mia nonna, anche se in realtà vivevo a casa sua da sola, perché era impegnato sul set e Fiore studiava negli Stati Uniti. Così un giorno mia madre mi fece chiamare dal Tribunale, mi ci accompagnò la segretaria di mio padre, e rinunciò alla patria potestà". E poi conclude al Corsera: "La riprese quando sono rimasta incinta di Anna Lou".
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