16 Marzo 2023
Fonte: Imagoeconomica
L'Unione Europea ha in canna un colpo contro la Cina: il Net-Zero Industry Act. La legge ha lo scopo di spingere sulla diversificazione dell'import per le tecnologie green a zero emissioni, ambito in cui la Cina domina.
L'Unione Europea spinge sulle politiche green, come per la direttiva sull'efficientamento energetico delle abitazioni, con cui, se passerà, potrà obbligare gli Stati a ristrutturare le case. Questa decisione urge l'Unione Europea a pensare da chi compra i pezzi necessari per costruire le tecnologie green, come, ad esempio, i pannelli solari da implementare nelle case.
Il Net-Zero Industry Act, ora ancora sotto forma di bozza intercettata dal Financial Times, è la proposta Ue frutto di questi ragionamenti. A Bruxelles, infatti, si sono accorti che l'Unione dipende per molti materiali fondamentali per le tecnologie green dall'importazione dalla Cina.
Per rimanere sull'esempio dei pannelli solari, Xi Jinping è egemone: fornisce il 90% di alcuni componenti ineludibili per la fabbricazione. Il predominio cinese è evidente anche nelle catene di approvvigionamento della produzione di turbine eoliche e veicoli elettrici. Lo scopo dell'Ue è quello di differenziare gli acquisti, esattamente come è stato fatto con il gas e il petrolio russo allo scoppiare del conflitto in Ucraina.
"La fornitura deve essere considerata insufficientemente diversificata laddove un singolo paese terzo fornisca più del 65 per cento della domanda di una specifica tecnologia net zero all'interno dell'Unione", si legge. L'obiettivo è quello anche di aumentare la produzione UE di tecnologie verdi al 40% entro il 2030.
Ursula von der Leyen ha spiegato cosa ci si deve aspettare: "Stiamo facilitando le autorizzazioni, stiamo creando schemi di aiuti di Stato più semplici, stiamo consentendo agevolazioni fiscali e un uso flessibile dei fondi Ue. In breve, la Net-Zero Industry Act fornisce velocità, semplificazione e finanziamenti".
Fra le proposte ci sarebbe quella di introdurre delle clausole che svantaggino chi si rifornisce per più del 65% da produttori extra-Ue negli appalti pubblici.
Non è l'unico provvedimento che rischia di danneggiare ingentemente le casse di Pechino. Un'altra, separata dal Net-Zero Industrial Act, riguarda le cosiddette "materie prime critiche" e faciliterà l'estrazione domestica di litio. Il Governo cinese ha già chiesto agli Stati che intendono adottare tali misure di mandare relazione scritta all'Organizzazione mondiale del commercio in modo che i suoi membri possano discutere la base giuridica, l'impatto sul commercio, la coerenza con le norme internazionali e come tali misure potrebbero avere un impatto sui paesi in via di sviluppo.
La speranza di Xi Jinping è che si rilevino delle misure di discriminazione commerciale illegale, una sorta di "protezionismo green".
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