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Sparisce il divieto di vendita per gli immobili che sprecano energia, l'Ue costretta a fare marcia indietro

Nella direttiva sull'efficienza energetica degli immobili la Commissione Europea ha cancellato il divieto di vendita e affitto delle case in Classe G

15 Dicembre 2021

Sparisce il divieto di vendita  per gli immobili che sprecano energia, l'Ue costretta a fare marcia indietro

fonte: Twitter @GuidaEdilizia

A seguito dell'ondata di polemiche, la Commissione Europea ha alla fine cancellato il divieto di vendita e affitto degli immobili che consumano troppa energia. La disposizione è stata dunque tolta dalla bozza proposta di direttiva sull'efficienza energetica degli immobili, che era stata presentata la scorsa settimana. Nella versione attuale, vengono dunque salvaguardati i proprietari di case appartenenti alle classi energetiche più basse, che avrebbero potuto incappare nel divieto se non fossero state riqualificate entro il 2030. Una modifica che va a vantaggio di paesi come l'Italia, dove è elevata la presenza d case di proprietà dall'elevato consumo energetico.

Divieto di vendita per gli immobili, la Commissione fa dietrofront

"Ci sono diversi modi per raggiungere l'obiettivo dei requisiti minimi - ha spiegato un alto funzionario dell'Unione Europea - e noi di certo non proponiamo" il divieto di vendita per gli immobili dall'elevato consumo energetico. Stando alle ultime dichiarazioni dunque, il divieto "non è contenuto nella proposta: non sarà vietato per i proprietari di edifici e appartamenti vendere edifici se sono in classe G". Si tratta della seconda marcia indietro della Commissione Europea in pochi giorni, dopo la bocciatura delle linee guida comunicative per un linguaggio più inclusivo.

Se il divieto di vendita degli immobili fosse stato approvato, avrebbe potuto comportare difficoltà non da poco per il governo italiano. Il patrimonio immobiliare nazionale è infatti caratterizzato in buona parte da case di proprietà, spesso non di recente costruzione e dunque non adeguatamente efficientate a livello energetico. Nella prima bozza della proposta della Commissione venivano tuttavia esentati gli edifici storici, i luoghi di culto e le abitazioni inferiori a 50 metri quadrati.

Le nuove direttive per l'efficientamento energetico

La nuova bozza prevede che i mezzi per raggiungere gli obiettivi minimi di efficienza energetica siano lasciati a discrezione dei singoli stati membri dell'Ue. In questo modo ogni governo dovrà "identificare il 15% degli edifici che ha performance peggiori", impegnandosi a riqualificarli in via prioritaria. Gli edifici pubblici e non residenziali attualmente in Classe G ad esempio, dovranno salire alla Classe F entro il 2027 e successivamente alla Classe E entro il 2030. Termini più blandi invece per gli edifici residenziali del livello più basso, che dovranno rientrare in Classe F nel 2030 e in Classe E nel 2033.

A fugare ogni dubbio ci ha pensato il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Frans Timmermans, che parlando in italiano ha dichiarato: "Permettetemi di affrontare alcune preoccupazioni specifiche: Bruxelles non vi dirà che non potete vendere la vostra casa se non è ristrutturata. Nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non verrà ristrutturata. Il patrimonio culturale è protetto e le case estive possono essere esentate. La proposta lascia agli Stati membri la scelta su come far rispettare lo standard minimo. Un sostegno finanziario sarà sicuramente necessario in molti casi: si potrà ottenere un sostegno dal governo italiano o dalla Commissione Europea per ridurre la propria bolletta energetica".

Allo stesso tempo Timmermans ha però sottolineato come attualmente il processo di riqualificazione energetica in Europa sia ancora "troppo lento". Esso necessita infatti di essere accelerato se si vogliono rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. La commissaria europea per l’Energia Kadri Simson ha infine aggiunto che la Commissione non imporrà la dismissione delle caldaie alimentate a combustibili fossili, anche perché "gli Stati membri hanno situazioni molto diverse".

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